Roma, alberi a rischio crollo in dieci zone: dalla Nomentana alla Colombo, si allargano i controlli

Dopo l’ultimo episodio sulla Colombo corsa contro il tempo del Comune per i monitoraggi. Alfonsi: «Nuove piante al posto di quelle malate»

Roma, alberi a rischio crollo in dieci zone: dalla Nomentana alla Colombo, si allargano i controlli
di Gianluca Carini
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 00:24

I controlli sono aumentati parecchio nel corso degli ultimi anni ma, in ogni caso, il rischio zero non esiste. Questa la linea del Campidoglio di fronte ai rilievi mossi dopo la caduta del pino in viale Cristoforo Colombo. Durante l’ultimo monitoraggio sull’albero che all’Eur ha sfondato alcune automobili e ferito una persona – effettuato a maggio 2023 – era stata individuata una probabilità di cedimento compresa tra lo 0,2 e lo 0,02 per cento. 

Bassa, certo, ma non inesistente, soprattutto se prendiamo in considerazione i grandi numeri. Perché ai lati delle strade di Roma in totale si contano all’incirca 350mila alberi.

I quali andrebbero potati in media ogni cinque anni.

Insomma, una giunta comunale dovrebbe assicurare almeno una “spuntatura” a ogni fusto nel corso del suo mandato (per un totale di 70mila alberi potati ogni anno). Ovviamente ci sono delle differenze a seconda della specie: gli alberi che tendono a perdere molte foglie andrebbero curati più spesso. Mentre quelli appena piantati beneficiano di un periodo durante il quale non vengono toccati. 

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I PROBLEMI MAGGIORI 
Il problema è che non è nemmeno così facile individuare quali sono gli alberi più a rischio: in viale Somalia, ad esempio, durante l’ultimo intervento si è visto che tronchi in apparenza belli e sani in realtà erano cavi, perché svuotati da una malattia. Il sistema di controllo prevede la divisione della città in otto lotti. Negli scorsi mesi, le zone che hanno richiesto maggiori interventi sono state le seguenti: via Nomentana, corso d’Italia, diversi tratti di lungotevere (rispetto ai quali la potatura dei platani è stata completata per il 75%). E ancora, criticità erano emerse in via Cilicia e via Gallia, in viale Marconi, sulla Portuense, in viale della Primavera (zona Centocelle), via della Serenissima (Collatino) e Tor de’ Schiavi. Zone dove, non a caso, il traffico è particolarmente intenso: e quindi lo stress per le piante aumenta. Infine, sono stati abbattuti dei pini sulla Cristoforo Colombo e a piazza Venezia: alberi in molti casi risalenti al primo Novecento, che avevano fatto il loro tempo. 

E poi c’è un tema che riguarda l’ammontare dei controlli: secondo il Campidoglio, fino al 2020 (l’anno precedente all’ingresso della giunta Gualtieri) venivano potati mediamente circa 6mila alberi ogni anno. E anche i fondi investiti erano molti meno: nel 2018, la Capitale aveva speso 6 milioni per le potature, scesi nel 2019 a 3,5 milioni di euro, risaliti poi a 5,2 milioni invece nel 2020. 

Di contro, nel 2022 e nel 2023 si è arrivati alla cifra di 30 milioni l’anno. Ed è cresciuta anche la capacità di spesa: se nel 2018 era del 42%, negli ultimi due anni ha superato il 90% che poi diventano stabili. Rimane infine un ultimo punto: sempre più spesso negli ultimi anni assistiamo a periodi prolungati di siccità, interrotti da piogge torrenziali, limitate nel tempo. Fattore che non incide sicuramente sul “benessere” delle piante. 

 

GLI INTERVENTI ATTESI
Per questo, si valuta quali possano essere gli alberi migliori da mettere qui in avanti: tra questi ci sono ad esempio ligustri, meli e peri. Mentre in futuro, alla pari di quanto accade per esempio nel Sud Italia, si pensa di installare anche alcuni Ficus benjamina (le cui radici particolarmente “aggressive” richiedono però valutazioni particolari). Ieri, intanto, in via Ugo De Carolis (Balduina) sono stati piantati 136 nuovi ligustri al posto di 85 alberi a fine ciclo. «Un intervento di rinnovamento dell’alberata atteso da tempo, che mira a rafforzare i servizi ecosistemici donati dalle piante per rendere, sul lungo periodo, più sostenibile la Capitale», ha dichiarato l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, presente durante l’intervento di messa a dimora delle piante.
 

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