Il tram in via Nazionale, l'ex funzionaria direttrice della Soprintendenza: «Danni per palazzo Altieri»

Federica di Napoli Rampolla, ex funzionaria direttrice della Soprintendenza, boccia il Tva

Il tram in via Nazionale, l'ex funzionaria direttrice della Soprintendenza: «Danni per palazzo Altieri»
di Fernando M. Magliaro
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Giovedì 16 Novembre 2023, 00:07

«Sono una ex funzionaria della Soprintendenza di Stato: conosco l’importanza e la delicatezza di questi beni monumentali. Far passare qui la tratta Termini-Aurelio è semplicemente un errore tecnico perché mette a rischio questi beni. E ricordo per inciso che parliamo di un’area Patrimonio Mondiale dell’umanità dell’Unesco. A Palazzo Altieri siamo preoccupati. Questo è un palazzo del 1600. Costruito quando a Roma ci si muoveva a piedi o al massimo a cavallo e qui intorno in carrozza, certamente a quel tempo non hanno mai temuto di dover sopportare le vibrazioni e i continui sibili stridenti dei tram di oggi». Federica di Napoli Rampolla, già funzionario direttore e restauratore della Soprintendenza di Stato, storica dell’arte, autrice di svariate opere soprattutto sui restauri, vive a Palazzo Altieri: costruito fra il 1650 e il 1676 era la sede prestigiosa della famiglia Altieri, fra le grandi stirpi nobiliari della Roma medievale e poi rinascimentale, che annovera fra le sue fila anche un papa, Clemente X (1670-1676). Palazzo Altieri si affaccia su piazza del Gesù, proprio di fronte la Chiesa del Santissimo Nome di Gesù, nota più semplicemente come la Chiesa del Gesù.

IL TVA

E la nuova linea tranviaria, la Termini-Vaticano-Aurelio, la Tva - bandiera della lobby filotranviaria e del collaterale mondo di pseudoambientalisti tanto cari a un certo humus di sinistra - passerebbe proprio accanto il seicentesco palazzo.

Nei progetti del Campidoglio, si prevede di realizzare 8,9 km di doppio binario con 18 fermate per una spesa totale per ora preventivata in 294 milioni di euro, 120 dei quali finanziati dal Pnrr e gli altri 174 dal ministero dei Trasporti, con cantieri della durata prevista di 47 mesi da aprile 2024 alla primavera 2028 e la sospensione di un anno durante il Giubileo.

CRITICITÀ E CONTRARI

Lunga la lista dei contrari e delle criticità sin qui emerse. Residenti, commercianti e albergatori, sono contro insieme a sindacati di taxi, polizia di Stato, vigili urbani, vigili del fuoco, operatori sanitari. E con un corposo elenco di personalità contrarie - l’ex sindaco Francesco Rutelli, l’ex prefetto Emilio Del Mese, l’ex assessore all’Urbanistica, Roberto Morassut più un lunghissimo elenco di tecnici e professionisti fra ingegneri, vigili, pompieri - cui si somma ora la di Napoli Rampolla. Che aggiunge una constatazione che azzera la difesa d’ufficio del Campidoglio sui futuri mezzi: «Anche se le nuove vetture nascono silenziose, per l’immediata usura dei supporti gommati, lo sfregamento del ferro tra ruote e rotaie diventa irritante e insopportabile, basta verificare la linea appena restaurata a piazza Argentina». Quindi: «Qui sotto Palazzo Altieri i tram avranno un percorso rettilineo ma i due sensi di marcia saranno molto vicini restringendo comunque lo spazio al flusso pedonale sempre alto e saranno così attaccati al portone principale da rendere impossibile l’uso alle auto. Per accedere alle stradine interne verrà sconvolto il traffico intorno all’isolato e noi arriveremo al parcheggio nel cortile privato dall’altro portone, ma inevitabilmente per questioni di viabilità, perché ci circonda una stradina stretta e tortuosa, verranno tolti anche buona parte di quelli all’esterno. Il Comune risponderà dicendo che in queste zone centrali si potrà venire solo in tram o a piedi. Mi chiedo però perché mai tutti verranno in questo centro pieno solo di pizzerie a taglio, cibo da asporto e negozi di cianfrusaglie che neanche i turisti guardano? Sarà solo un centro di turismo passa e fuggi. Non c’è più una bella vetrina, i negozi attraenti e necessari sono fuggiti tutti. Allora solo i turisti saranno contenti, tanto degli abitanti non si parla mai, perché passeranno più velocemente in tram per andare alle stazioni. Se poi un domani dovessimo nuovamente aprire un nuovo cantiere di restauro, dovremmo ricorrere ai ponteggi volanti, a sbalzo, per evitare l’intralcio con la sede tranviaria, con molti altri problemi di rinforzi in quanto i muri non possono e non devono essere stravolti da catene di sostegno ma solo da numerati perni di sicurezza. A breve dovremo ripetere le manutenzioni e la pulitura delle gronde e già da ora dovremo chiedere le autorizzazioni per lavorare con autocarro elevatore e cestello. Dopo lo faremo fermando i tram».

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