Tram via Nazionale, niente confronto in assemblea capitolina: è bufera

L’ira delle opposizioni: «Si evita di rispondere alle tante criticità dell’opera»

Tram via Nazionale, niente confronto in assemblea capitolina: è bufera
di Fernando M. Magliaro e Giampiero Valenza
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 00:38

L’Assemblea Capitolina non si riunisce sul tram Termini-Vaticano-Aurelio come invece avevano richiesto le opposizioni. E dall’aula Giulio Cesare proprio il centrodestra (che aveva richiesto una seduta dedicata) non ci sta e tuona. In Consiglio comunale monta la polemica proprio perché non ci sono risposte sul confronto.

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«Ho la sensazione che devono risolvere qualche problema - dice Marco Di Stefano, consigliere di Noi Moderati-Forza Italia - Riteniamo intollerabile l’atteggiamento dell’amministrazione comunale che sfugge al confronto politico». La questione che sottolinea Di Stefano è legata alle tante criticità che sono state sollevate in questi mesi sul progetto del Campidoglio spinto da una sorta di lobby tranviaria e da una rete di pseudoambientalismo tanto cara a una certa sinistra.

In totale, si tratta di 8,9 km di doppio binario al prezzo preventivato di 294 milioni di euro, 120 da fondi Pnrr e 174 con stanziamenti statali accantonati dal ministero dei Trasporti.

La previsione è 47 mesi di cantiere: apertura a aprile 2024 e operatività della linea nella primavera 2028 con la sospensione delle lavorazioni nell’Anno Santo. Contro il progetto, residenti, commercianti (in prima linea, Confcommercio) e albergatori. Poi una serie di personalità: l’ex sindaco Francesco Rutelli; l’ex prefetto di Roma e ex capo del Dipartimento della Protezione Civile, Emilio Del Mese; l’ex assessore all’Urbanistica della Giunta Veltroni, Roberto Morassut; l’ex consigliere comunale e deputato dei Verdi e di Sel, Paolo Cento. Poi, i tecnici: l’ex direttore della Mobilità di Regione e Comune, Alessandro D’Armini; l’ex comandante dei vigili urbani, Antonio Di Maggio; l’ex comandante dei pompieri di Roma e provincia, Luigi Abate; docenti universitari di ingegneria dei Trasporti, ingegneria civile e ingegneria acustica; membri del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, storici e archeologi; il presidente nazionale del Sis 118, Mario Balzanelli; il segretario regionale della Società di Medicina d’Urgenza, Giulio Maria Ricciuto; il segretario nazionale del Sindacato Medici, Paola Onotri. E, ancora: le associazioni di tutela degli utenti del trasporto pubblico, dei ciclisti, dei motociclisti; e sindacati di Ama, dei vigili urbani, dei vigili del fuoco, della polizia di Stato, dei tassisti. 
In sostanza, si tratta di una lista lunghissima di “no” che sottopongono criticità oltre che legate alla mobilità e alla viabilità dell’area, anche alla tenuta dei palazzi storici, alla cura del pattrimonio archeologico, allo spostamento dei mezzi di sicurezza ed emergenza. Sotto i riflettori non ci sono solo via Nazionale e corso Vittorio (il cuore dei binari del Tva) ma anche il nodo del lungotevere e l’ingresso del pronto soccorso Santo Spirito.


IL CONFRONTO
Proprio su tutte queste criticità il centrodestra in Campidoglio chiede maggiore attenzione. E per questa ragione ha avanzato la proposta di un’Assemblea straordinaria dedicata proprio al tema. «Bisogna chiarire tanti dubbi perché c’è tanta gente contraria all’opera - aggiunge Marco Di Stefano - Servirebbe un confronto sano e libero. Invece a tutto questo si sfugge». 


Per il consigliere di Noi Moderati-Forza Italia c’è un tema politico che deve emergere. «Sicuramente c’è del malcontento in maggioranza e devono risolvere qualche problema - aggiunge - So che ci sono molti consiglieri comunali contrari all’opera, anche nel centrosinistra. E davanti a un documento che verrebbe presentato in Aula qualcuno si troverebbe davanti all’imbarazzo di dire di non volerlo votare». Il consigliere comunale che aveva lanciato la proposta di assemblea straordinaria, tuona: «Il nostro non è ostruzionismo o populismo - dice - Vogliamo risposte sui problemi veri della città. L’assessore e il sindaco non devono fuggire». «Abbiamo ricevuto l’ennesima promessa che faranno la seduta entro questo mese - prosegue Di Stefano - Mancano quindici giorni. Se tutto ciò non avverrà, interverremo pesantemente su tutti i lavori. Se c’è chi sfugge ai confronti politici noi ne risponderemo con atteggiamenti politici”. 


LA RICHIESTA
In parlamento, il deputato Luciano Ciocchetti ha presentato un’interrogazione al ministro dei Trasporti Matteo Salvini. «Da una parte c’è un progetto, dall’altra ci sono esperti in svariati campi che stanno dicendo che è un intervento potenzialmente dannoso per la città: a livello di trasporti, di acustica, per le belle arti, per il commercio, per gli ospedali. Sia chiaro: non sposo a priori né il pensiero etichettato come quello della lobby filotranviaria né quello di chi esprime perplessità e allarmi - ha detto Ciocchetti - Ma è mio dovere, come romano, chiedere che i tecnici del Ministero riaprano il dossier e controllino con attenzione, magari maggiore, rispetto a quella impiegata in Conferenza di Servizi, durata praticamente lo spazio di un mattino».

 

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