Atac, tutti i tram fermi 5 mesi: «Linee pronte per il Giubileo»

Atac, tutti i tram fermi 5 mesi: «Linee pronte per il Giubileo»
di Fernando M. Magliaro
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 00:06

Cinque mesi fermi: da maggio a ottobre. Niente tram. Né l’8, né le linee della Prenestina o il 2 che porta a piazzale Mancini da piazzale Flaminio. Niente 3 e niente 19. Tutti fermi. Il motivo lo ha spiegato ufficialmente l’assessore ai Trasporti del Comune, Eugenio Patanè, durante una seduta della Commissione Mobilità, dedicata proprio alla rete tranviaria. 


LA RIQUALIFICAZIONE


Spiega l’Assessore: «Da maggio a ottobre di quest’anno chiuderemo tutte le linee tramviarie per riqualificare il deposito di Porta Maggiore per ospitare i nuovi tram. In quel tempo noi, senza ulteriori fermi, potremo rifare tutta la parte finale dei lotti del rifacimento dell’armamento.

Ma alla fine della riqualificazione del deposito avremo tutte le linee tranviarie esistenti pronte e funzionanti per il Giubileo». La chiusura estiva era stata già preventivata. Ma, come lo stesso Patanè aveva detto durante una precedente Commissione Giubileo a ottobre 2023: «I lavori inizieranno tra luglio e agosto del 2024 e dovranno essere ultimati per l’arrivo dei nuovi convogli». Ora, invece, la chiusura di tutte le linee tranviarie inizierà a maggio e terminerà a ottobre. Sempre, ovviamente, se questo cronoprogramma sarà rispettato. Considerati i precedenti - il tram 8, la sostituzione dei binari della metro - il rispetto di questi tempi sarebbe un miracolo.


L’ARMAMENTO


Anche perché sull’estate di romani e turisti piomberà di nuovo la chiusura anticipata della linea A per consentire la sostituzione dei binari. In questo caso, formalmente, la sostituzione riguarderà i binari fra Ottaviano e Battistini. In realtà, c’è da capire quanto ci vorrà ad Atac per sostituire traversine e scambi anche nell’altra tratta, quella fra Anagnina e Ottaviano. Dopo i 18 mesi in cui la linea arancione venne chiusa dalla domenica sera al giovedì sera alle 21.30 per consentire i lavori di cambio armamento, il Comune aveva diffuso la notizia che questo intervento era integralmente terminato. Invece, durante una Commissione Mobilità, su incalzanti domande della consigliere M5S ed ex assessore ai Trasporti, Linda Meleo, Atac ammise di non aver detto tutta la verità e che il cambio binari era arrivato solo fino a Spagna. Dal giorno dopo, poi, i blogger come Mercurio Viaggiatore, hanno dimostrato che in molte stazioni - Anagnina, Termini, Spagna, Barberini e Flaminio - sono ancora presenti le traversine di legno vecchie di decenni invece di quelle nuove di cemento. 


L’ALTRO CAPITOLO


C’è poi il capitolo del tram 8, altro fiore all’occhiello della programmazione dei lavori da parte del Campidoglio. La linea venne chiusa nell’estate 2022 per consentire il cambio dei binari che erano ancora quelli originali dell’inaugurazione datata 1998. 
Inizialmente la previsione del Comune era di impiegare 6 mesi per completare questo intervento. Poi passati a 9. 
Alla fine, ci sono voluti 15 mesi e i lavori non sono neanche stati completati: il 30 settembre la linea venne riaperta al pubblico. Ma da subito andò incontro a una débâcle incredibile: prima una interruzione alla tensione elettrica per malfunzionamenti dei trasformatori Atac. Poi, una serie di incidenti: alberi e rami crollati, semafori spostati da sinistri stradali. Poi, una nuova chiusura serale per i lavori sulle complanari che il Comune non aveva saputo coordinare durante lo stop al tram. Poi, lo stop decretato dall’Agenzia per la sicurezza ferroviaria (Ansfisa) che aveva autorizzato Atac a ripartire solo per tre mesi. Informazione mai comunicata all’utenza e resa pubblica dal Messaggero. Ora, il Comune prova un nuovo escamotage: ha chiesto ad Ansfisa di dividere il cantiere su Ponte Garibaldi in due parti. Una da finire entro febbraio. L’altra da rinviare durante lo stop estivo a tutti i tram. Se Ansfisa accetterà, fra marzo e maggio l’8 camminerà di nuovo a passo d’uomo a via Arenula e Ponte Garibaldi. Altrimenti, se Ansfisa non accetterà il compromesso, il cantiere di oggi chiuderà direttamente a marzo.
Fernando M. Magliaro
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