La strada cede pian piano, fino a collassare. E si apre una voragine. Fortunatamente tutto è in via di risoluzione, ma non stanno mancando i disagi per i cittadini su Corso Francia, che si sono trovati da un minuto all'altro di fronte al caos. Intorno alle 16.30 di domenica, infatti, all'altezza di via Antonio Gabaglio, si è creato un buco nel manto d'asfalto. L'intervento dei tecnici di Acea, dopo una giornata di lavoro particolarmente intensa, ha scoperto la causa: è stata una condotta privata delle reti fognarie, di quelle che si connettono ai tubi comunali, ad essersi rotta e ad aver causato il danno. Moltissimi i disagi, a tal punto che sono dovute intervenire quattro pattuglie della polizia locale (due per turno, solo la domenica) per cercare di contenere i danni alla viabilità. Il traffico, nel frattempo, era letteralmente impazzito.
Diverse persone che si sono avvicinate alla strada collassata, guardando con curiosità (e un po' di timore) il buco che si era creato sulla via.
I PRECEDENTI
«Prima del mio insediamento alla presidenza era avvenuta la stessa cosa a via Bevagna, dove fatti simili capitano da 4 anni e si ripetono di 6 mesi in 6 mesi spiega Daniele Torquati, presidente del XV Municipio Oggi una situazione simile ce l'abbiamo con altre due voragini, una in via Bodio e l'altra in piazza Jacini. E' importantissimo che i condomini facciano attività di controllo e prevenzione delle proprie condotte». Altra voragine si è aperta qualche giorno fa in piazza Giovenale, a Balduina. Anche in questo caso, polizia locale e vigili del fuoco sono intervenuti per transennare. «A piazza Mazzaresi, lì dove c'è il mercato, per due anni una zona è rimasta bloccata per lo stesso motivo della voragine di Corso Francia spiega Carlo Maria Breschi, presidente di Balduina'S, rete di imprenditori del territorio C'è stato un ammaloramento della condotta fognaria di un condominio e ha creato profondi disagi, nessuno interveniva: né l'amministrazione pubblica né quella privata sulla quale ricadeva la diretta competenza. Potrebbe essere opportuno avviare un percorso sanzionatorio per tutte quelle realtà che non fanno rispettare parametri minimi di sicurezza. Un po' come accade già con le caldaie. Probabilmente basterebbe un monitoraggio sotterraneo con un sondino che, a campione, può verificare la salute dei collegamenti condominiali».