Nicholas Brischetto, rimossi i mausolei abusivi del cimitero di Prima Porta. I parenti picchiano gli operai: «Vi ammazziamo»

Presa a picconate l’auto di un vigilante: l’uomo è stato anche aggredito e ferito

Cimitero Flaminio, mausolei abusivi rimossi: i parenti picchiano gli operai. «Vi ammazziamo»
di Camilla Mozzetti
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Sabato 20 Maggio 2023, 23:24 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 09:45

«Tanto torniamo e vi ammazziamo tutti». Prima le minacce e poi il vetro di un cruscotto che va in mille pezzi dopo che due donne, armate di picconi, lo hanno preso di mira. Cimitero Flaminio: sono le prime ore del pomeriggio quando alcuni familiari di una persona defunta inveiscono contro gli operatori in servizio e prendono di mira l’auto di una guardia giurata. Le persone in questione, qualche giorno fa, hanno assistito allo smontaggio di un vero mausoleo ovvero quello del 21enne Nicholas Orsus Brischetto morto in un incidente sul Grande raccordo anulare dopo essersi schiantato a 300 all’ora con un’Audi R8 bianca. Nelle operazioni condotte dalla polizia locale per rimuovere l’abuso, qualche oggetto è stato rimosso anche dal loculo del loro parente e questo li ha mandati su tutte le furie. 

LA VICENDA
Di fatto anche loro, in base agli accertamenti, avevano “arredato” la tomba contravvenendo alle disposizioni cimiteriali e quindi nel momento in cui sono stati rimossi gli abusi sulla tomba del Brischetto sono state portate via anche altre anomalie.

Le due tombe di fatto sono molto vicine ma questo non giustifica quanto accaduto ieri contro alcuni operatori che per una società esterna lavorano nel fine settimana per conto di Ama. L’auto di un vigilante è stata presa a picconate, distrutto il vetro con l’uomo che ha dovuto ricorrere alle cure mediche poiché, seduto nella vettura, è stato colpito dalla pioggia di schegge. Sul posto sono tornati gli agenti della polizia locale, ma le donne si erano già allontanate proferendo poco prima, in base a quanto raccontato poi dalle vittime, quelle parole chiare: «Torniamo e vi ammazziamo tutti».

Al Flaminio è arrivato anche il presidente di Ama Daniele Pace mentre i sindacati insorgono. Del resto, quanto avvenuto ieri, è grave: dopo la rimozione di alcuni abusi degli operatori sono stati aggrediti. «Nell’esprimere la nostra solidarietà a tutti i lavoratori coinvolti siamo a chiedervi di attivare tutte le misure necessarie affinché questi episodi non si ripetano mai più - scrive in una missiva indirizzata ai vertici di Ama, Giancarlo Cenciarelli segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio. E ancora la richiesta di «non lasciare da soli gli operatori, compresi quelli dei servizi esternalizzati, a gestire situazioni che nulla hanno a che fare con il normale lavoro del servizio cimiteriale», conclude Cenciarelli. Solidarietà agli operatori anche dall’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi.

Già lo scorso 18 maggio quando i caschi bianchi con il supporto degli impiegati cimiteriali hanno provveduto a smontare il mausoleo del giovane Brischetto, si è dovuto procedere con cautela per evitare momenti di tensione con la famiglia del 21enne che, di fatto, aveva trasformato la tomba in un vero monumento celebrativo completamente abusivo. Un prato finto, una panchina, la gigantografia del ragazzo addirittura una statua e pure le telecamere. Già a novembre dello scorso anno gli impiegati avevano segnalato l’abuso e la polizia locale aveva intimato la rimozione: le videocamere furono rimosse ma poi installate nuovamente mentre l’arredo generale è sempre rimasto lì fino al 18 maggio. Nelle operazioni di giovedì scorso tutti gli abusi, compresi quelli confinanti, sono stati rimossi e si è arrivati a ieri quando le regole non si rispettano ma si prendono invece a picconate.

 

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