Degrado al cimitero di Prima Porta: cinghiali, rifiuti e furti. La disperazione dei familiari dei defunti: «Qui è terra di nessuno»

"Ormai rubano anche le lapidi". E i parenti dei defunti in ogni modo provano ad aiutarsi, anche semplicemente lasciando appesi con il nastro adesivo fogli di avvertimento

Degrado al cimitero di Prima Porta: cinghiali, rifiuti e furti. La disperazione dei familiari dei defunti: «Qui è terra di nessuno»
di Laura Bogliolo
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Sabato 11 Marzo 2023, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 16:08


«Non andrei mai, da sola, a trovare mamma e papà al cimitero di Prima Porta, è terra di nessuno: c'è da avere paura». Loredana Fiorelli, 61 anni, è stremata mentre racconta il suo viaggio accompagnata dalla sorella. «Hanno rubato la cornice nella quale avevamo messo una dedica per papà, portato via da tempo il recipiente in rame per conservare i fiori, per non parlare di vasi e lumini comprati chissà quante volte e della scopa per pulire in terra». "Ci sono giorno pesanti, pietra sull'anima...", così iniziava la poesia dedicata a papà Franco. Siamo al Clivio Tiberino, Lotto 1, edificio C e D, dentro il cimitero Flaminio.

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Prima Porta, la rabbia dei familiari dei defunti


«Dal soffitto scende acqua, dobbiamo pregare i nostri cari sotto l'ombrello: prima che morisse, papà che aveva problemi di cuore, doveva scalare il primo piano per andare a trovare mamma, non ci sono ascensori e spesso restava giù perché diceva che non ce la faceva.

Mi dava i fiori e salivo io a sistemarli davanti alla tomba di mamma». Da soli, nel cimitero Prima Porta, non si può proprio andare raccontava Loredana. Per i continui scippi, ma anche per le auto parcheggiate e cannibalizzate. Guai a lasciare dentro anche soltanto un giacchetto. «Torni e trovi i vetri spaccati». E i parenti dei defunti in ogni modo provano ad aiutarsi, anche semplicemente lasciando appesi con il nastro adesivo fogli di avvertimento. "Stanno accadendo fatti molto gravi - era scritto su uno di questi - individui spregevoli ora rubano non solo fiori e lumini, ma sono arrivati a portare via le lapidi dei nostri defunti. Se notiamo movimenti strani dobbiamo avere il coraggio di denunciare". «È vero, rubano anche lapidi - aggiunge una signora - ma non solo: una mia amica che ha perso il figlio, ha detto che più volte hanno portato via pupazzi dei puffi lasciati sulla lapide, una vergogna». L'erba è alta, i rovi sono tanti, alcune croci di legno si trovano a terra. E capita anche di vedere cinghiali che rovistano tra le lapidi. È accaduto, ad esempio, nel 2021 quando un ungulato è stato filmato che scorrazzava mentre mangiava erba altissima accanto alle lapidi. Anche recentemente, secondo alcuni, un esemplare è stato visto per i viali. A mettere in crisi le famiglie dei defunti sono anche i piccioni. Giandomenico Martucci, 53 anni, si è dovuto ingegnare per trovare un metodo per allontanarli: «Ho appeso fili, alle estremità ho agganciato le sfere che si usano per addobbare gli alberi di Natale, un umilissimo tentativo di non veder invase le lapidi dei miei genitori da piccioni e da escrementi: avevano fatto addirittura il nido e ho trovato delle uova».

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Sulla lapide del papà «hanno rubato di tutto, anche statuette di Totò e Peppino che avevo portato perché a lui piacevano molto». Non solo. Giandomenico si è improvvisato muratore. «L'intonaco accanto al fornetto era distrutto, ho iniziato prima a staccare le parti rovinate con un raschietto, poi ho stuccato e riverniciato: l'ho fatto anche per gli altri cari tumulati accanto a mamma e papà, ho trascorso ore a lavorarci e non ho mai visto qualcuno della sicurezza passare». L'amministrazione centrale a breve farà partire lavori per l'impermeabilizzazione e per sistemare il sistema idrico. «Ci sentiamo abbandonati - dice Valeria Campana, presidente del Comitato Tutela Cimiteri Capitolini - vorremmo capire bene che fine hanno fatto i 7 milioni di euro stanziati nel bilancio preventivo dello scorso anno per interventi urgenti». «Per i defunti è come morire due volte - denuncia Marco Palma, consigliere FdI dell'XI Municipio - la sorveglianza inesistente consente danneggiamenti e saccheggi delle tombe».

 

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