A due anni e mezzo dalla sua morte, il corpo di un'anziana romana si trova ancora "abbandonata" in un campo comune del cimitero Flaminio. Non ha una lapide con il suo nome inciso sul marmo, ma solo una croce metallica conficcato nel terreno con un numero identificativo, come avviene per le persone senza identità o che non vengono reclamate dalle famiglie. I parenti della signora non possono nemmeno portare dei fiori sulla sua tomba. E questo perché, stando a quanto ricostruito dalla Procura di Roma, sono stati vittime di un raggiro da parte dell'agenzia alla quale si erano rivolti per le esequie e la cremazione. Il pubblico ministero Silvia Sereni - sulla base delle indagini svolta dai carabinieri della stazione di Ostia - ha chiesto infatti il rinvio a giudizio per truffa aggravata del titolare della ditta di pompe funebri, Bruni. L'avvocatessa Angela De Rosa, che assiste i familiari della defunta, ha già da tempo presentato un'istanza di sequestro della salma, ma la pm su questo non si è pronunciata. La signora quindi resta senza una degna sepoltura; una condizione che nell'antica Grecia rappresentava il massimo disonore, tanto che Omero nell'Iliade narra della supplica del re di Troia Priamo nei confronti di Achille per farsi restituire il cadavere del figlio Ettore.
LA DENUNCIA
Per tornare ai giorni scorsi, a distanza di oltre 3.200 anni, a Roma può succedere anche di "perdersi" il morto.
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Nella denuncia-querela presentata alla Procura capitolina, i fratelli dell'anziana hanno riferito che dopo la sua morte furono «subito contattati dalla Rsa che, oltre a informarci dell'accaduto, ci suggeriva, qualora ne avessimo avuto bisogno, un'agenzia funebre i cui addetti, a loro dire, si erano presentati presso la struttura e resi disponibili a occuparsi dei funerali e della sepoltura di nostra sorella. Non conoscendo altre agenzie e, peraltro, presi dallo sconforto in quel triste momento, decidemmo di affidarci a quella che ci era stata suggerita, la "San Giovanni" dei fratelli Bruni». La famiglia pagò anticipatamente tutte le spese: «1.670 euro per il funerale e 851 euro per la cremazione e la successiva dispersione delle ceneri nel Giardino dei Ricordi», un'area che si trova all'interno del cimitero di Prima Porta. «Ci fu detto dagli addetti dell'agenzia funebre che a breve, o comunque al massimo entro un paio di mesi, saremmo stati contattati». Invece sono passate settimane e poi mesi. E ora, dopo due anni e mezzo, il corpo della loro cara è ancora lì.
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