Rieti, l'attaccante Stefano Italiano
saluta il Passo Corese: «Non
ho fretta di trovare squadra»

Stefano Italiano in maglia Real Monterosi (Foto Topini)
di Andrea Giannini
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Martedì 16 Luglio 2019, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 10:08
RIETI - Nato nel dicembre del 1989, Stefano Italiano si costruisce una ricca carriera fatta di serie D, Eccellenza, Promozione e Prima categoria. Esterno di attacco ha siglato sei gol la scorsa stagione nel Passo Corese, squadra che però non farà parte del suo futuro.  

Stefano Italiano, quando è iniziata la sua carriera da calciatore?
«La mia prima esperienza tra i grandi è stata con il Monterotondo in serie D dove sono stati i miei migliori anni della mia piccola carriera, poi svariati anni in Eccellenza tra Fontenuovese, Monterosi, Albalonga per citarne alcune prima di arrivare al Passo Corese».

Qual è stata la sua esperienza più bella?
«Tra le esperienze più belle sicuramente c’è il torneo di Viareggio con la Rappresentativa nazioanle: un'emozione indimenticabile!».

Come è iniziata la scorsa stagione?
«Ad agosto ho firmato col Nomentum in Prima categoria, poi per vari problemi sono andato via per approdare al Passo Corese in Promozione, dove avevamo l'obiettivo salvezza che abbiamo centrato con largo anticipo».

Come è stato il suo rapporto con la società, mister e compagni?
«Era ottimo. Dico "era” perché ho deciso di non continuare lì il mio percorso, ma è una società che mi porterò dentro dopo la vittoria del campionato di Prima categoria».

Il Passo Corese della passata stagione era composto da molti giovani, cosa pensa di loro e della regola degli under?
«I giovani della passata stagione devono crescere ma hanno ampi margini di miglioramento, sicuramente non sono i "giovani" di una volta. Per ciò che riguarda gli under, se è forte gioca sempre anche se giovane e senza dar retta alla regola».

Quale sarà il suo futuro da calciatore?
«Il mio futuro da giocatore lo conosce solo Dio (ride). Non ho ricevuto alcuna chiamata, ci saranno giocatori più forti e non me ne sono accorto. Vedremo, non ho fretta».
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