Rieti-Terni: dall'Anas arriva l'ok
per lo svincolo a Colli sul Velino

Rieti-Terni: dall'Anas arriva l'ok per lo svincolo a Colli sul Velino
di Mario Bergamini
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Martedì 4 Febbraio 2014, 20:38 - Ultimo aggiornamento: 20:48

RIETI - La tela, questa volta, non stata disfatta durante la notte. E per la Rieti-Terni si avvicina il tempo della definitiva realizzazione. Lunedì, in sede di conferenza dei servizi Anas, è giunto l’ok per gli ultimi 800 metri dell’arteria, quelli che dalla galleria di Piè di Moggio si uniranno al confine umbro. Ma, in particolare, il nulla osta per la costruzione del sistema di rotatorie e svincoli che collegheranno direttamente la superstrada a Colli sul Velino e da lì all’intera dorsale dei comuni reatini confinanti con l’Umbria, fino a Leonessa.

La proposta «D», messa nero su bianco dai tecnici del settore Mobilità della provincia di Rieti, in concerto con i colleghi dell’ente ternano, subito dopo la bocciatura del «piano A» giunta nell’ottobre scorso, ha questa volta convinto la commissione giudicatrice. Progetto meno impattante sotto il profilo ambientale, ma ugualmente funzionale per tutte quelle realtà comunali che, nella definitiva realizzazione del collegamento Rieti-Terni, vedono la concreta possibilità di un rilancio del territorio in chiave turistica.

L’arteria, insomma, può contribuire all’apertura di un territorio da decenni isolato sotto il profilo delle infrastrutture viarie, dandogli una nuova prospettiva di crescita che diventerebbe quanto mai attuale e praticabile se le Province, intese come enti territoriali, dovessero venir meno a breve. I successivi passi? Entro la fine di marzo ci sarà un primo sopralluogo per calendarizzare i lavori e per maggio l’appalto degli stessi.

Soddisfazione, per il pass al progetto, è stata espressa in primis dal sindaco di Colli sul Velino, Alberto Micanti. «E’ stata importante - spiega Micanti - la collaborazione finalmente concreta tra gli enti, e in particolare l’unità di intenti tra la Provincia di Rieti e quella di Terni. Ma non va neppure dimenticata la disponibilità dell’Anas affinché si trovasse il progetto migliore, quello che rispettasse l’ambiente e fosse al contempo funzionale alle esigenze del territorio».

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