Rieti, al Terminillo Film Festival
parola a protagonisti e spettatori

Terminillo Film Festival
di Daniela Melone
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Sabato 6 Febbraio 2016, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 17:59
RIETI - Di neve ce n’è poca o niente, ma la capacità di sognare in grande, quella non manca di certo. Passione e spirito d’iniziativa hanno permesso a quattro baldi giovani di dar vita alla prima edizione di un Festival del Film che ha appassionato protagonisti e spettatori.  

Positivo il bilancio, alla vigilia della giornata conclusiva, per il direttore artistico Francesco Apolloni che ricorda come un mese fa avesse convinto anche Ettore Scola ad essere presente al Festival. “Dobbiamo riscoprire la bellezza e la cultura del nostro paese e attraverso il cinema possiamo farlo. L’audiovisivo è un veicolo formidabile, lo hanno capito bene in Puglia o in Basilicata. Cosa manca a Rieti? Bisogna innanzitutto amarsi. Questa è la prima cosa”.
“Il futuro del reatino lo vedo roseo” interviene Claudio Talocci, imprenditore promotore del Festival e amico fraterno di Raoul Bova. “Basta mettere insieme persone che hanno voglia di lavorare e le cose si ottengono. Altrove, la lungimiranza dei politici locali, ha permesso di capire che investendo nel cinema era possibile risollevare anche il turismo. Fondamentale il lavoro della Rieti Film Commission e di un appuntamento come questo, utile a far venire l’acquolina ad attori, produttori e registi. Anche Raoul sa bene che ci sono ottime possibilità nel reatino”. 

La famiglia di Rudolph Gentile, presidente della giuria, è originaria di Grotti e ha da sempre casa al Terminillo. Lui, fondatore di Moviemax e M2Pictures, società di distribuzione cinematografica, che ha avuto un successo importante con il film Donnie Darko, ha le idee chiare sul futuro del Terminillo:  “Serve un investimento sulle piste da sci – dice - vanno rese più moderne e utilizzate al meglio, anche quando la neve non c’è. La location si presta ad una serie di idee, stiamo pensando a possibili sceneggiature”.

All’hotel Togo soggiornano Aldo e Piera, coppia romana venuta a passare qualche ora sul Terminillo su suggerimento della figlia, che qui si trova bene a tal punto da aver comprato casa. “Non venivo da trent’anni” racconta lui. “Per me è la prima volta - aggiunge la moglie – contenta di trovarsi al centro di un evento nel quale spera di incontrare l’attore che ama, Michele Placido”.
Stefania, nove anni, chiede autografi ai vip, che le firmano un piccolo quadernino a fiori. E’ accompagnata dal suo papà Giuseppe Ricci, sindacalista Cisl, contento di vivere questi giorni del Festival.

“Veniamo spesso a Terminillo – racconta Ricci – una eccellenza della provincia di Rieti che va di certo potenziata”. Stefania Biscetti è un’insegnante al liceo scientifico Jucci. “Proprio per valorizzare la nostra montagna – spiega – abbiamo creato un progetto con una rete di scuole che vede al centro la filosofia e la natura”.
Da Alessano,in provincia di Lecce, arrivano invece famiglie di amici colpite dall’atmosfera frizzante che si respira nei pressi della sala conferenze del Comune di Rieti, dove va in onda la diretta radiofonica di Radio Si Serva Signora. Di solito, dalla Puglia, vanno in montagna a Roccaraso, sono capitati qui durante il Festival, di cui ignoravano l’esistenza, ma di sicuro parteciperanno alle proiezioni in programma oggi al cinema Tre Faggi.
Per tuffarsi nel passato, da non perdere la mostra, presso la sala conferenze del Comune di Rieti al Terminillo, con le belle foto di Luigi Bernardinetti e Massimo Mendia che raccontano i fasti del Terminillo che fu.

Oggi la giornata clou del Festival: alle 12 nella sala conferenze si parlerà di volontariato con l’Alcli Giorgio e Silvia, associazione legata al Festival, come la onlus Volontari Capitano Ultimo. Alle 15, sempre nella sala conferenze, la tavola rotonda “CommediAmo” dove sarà possibile incontrare i vip presenti nell’incontro moderato da Laura Delli Colli. Alle 16.30 il cinema Tre Faggi accoglie la proiezione dei corti “Segreti “di Matteo Nicoletta con Niccolò Senni, Matteo Branciamore, Primo Reggiani e Francesco Montanari, “Punto di vista” (fuoriconcorso) di Matteo Petrelli con Francesco Apolloni, Flavio Aquilone e Myriam Catania, “The Amazing Life of Bob Mosquito” di Amedeo Nicodemo, “Tentar non nuoce” di Alessandro Roberto Fabrizi (in arte Homerone). A seguire la proiezione del trailer del film “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese, alla presenza del regista. Alle 18.30 il film “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti, alla presenza del regista e di Luca Marinelli. Il sipario sul Festival scenderà domani, dopo la proiezione, in programma alle 16, del film  “Sei tutto quello che voglio” alla presenza del regista Dado Martino. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. 
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