Rieti, niente docce per i ciclisti:
campo d'altura per la Lupa

Ciclisti
di Christian Diociaiuti
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Martedì 4 Agosto 2015, 05:59 - Ultimo aggiornamento: 11:13
RIETI - Sport, natura e qualche disagio. Succede alla Terminillo Mtb Race, che ha registrato un grande successo domenica scorsa, con oltre 160 partecipanti e molti appassionati a seguire la competizione. L'organizzazione, pronta a migliorarsi, punta già al prossimo anno, dopo che i ciclisti si sono fronteggiati nelle varie categorie sui 38 km allestiti. L'unica pecca della giornata è stata relativa alle docce. A causa di un «misunderstanding» - chiamiamolo così - i ciclisti (nella foto, un gruppo di bikers) non hanno potuto fare la doccia negli spogliatoi del campo d'altura. Molti hanno ripiegato sugli alberghi in cui erano alloggiati («li abbiamo riempiti», dice il coordinatore dell'organizzazione, Paolo Ferri, sottolineando il grande successo anche economico dell'evento), ma altri, dopo la sudata, se ne sono tornati a casa.



LA STRUTTURA

La struttura designata, il campo d'altura, è casa in questi giorni della Lupa Castelli Romani, che sta effettuando il ritiro pre-campionato e paga il gestore del campo per l'utilizzo. Proprio per la presenza della Lupa al campo, le docce i ciclisti non le hanno potute usare, nonostante si fosse optato per «uno spogliatoio a disposizione della squadra di calcio e uno per i ciclisti», come spiega Ferri. Ma questo non è avvenuto. «Avevamo un accordo verbale col gestore - aggiunge Ferri - ma poi non è stato così, molti se ne sono andati arrabbiati perché negli spogliatoi non si poteva entrare». Nessuna voglia di fare polemica per Ferri e lo staff della Terminillo Mtb Race - che ha trovato anche il sostegno per cercare una soluzione dal consigliere Simone Munalli - ma tanta amarezza. «Alla fine noi in un mese abbiamo portato 3.500 persone sul Terminillo - prosegue Ferri - che hanno affollato i locali e alloggiato negli alberghi. Io sono un appassionato di calcio, ma non si può favorire così tanto uno sport a scapito degli altri». Inutile nascondersi: un pizzico di comunicazione e flessibilità in più avrebbe fatto tutti contenti. In fondo sono questi gli eventi con cui il Terminillo può tornare a respirare, prima ancora dei grandi progetti.