Rieti, a rischio l'accorpamento
tra Marconi e la scuola di Cantalice
Poggio Bustone e Rivodutri
si sono opposte all'operazione

Rieti, a rischio l'accorpamento tra Marconi e la scuola di Cantalice Poggio Bustone e Rivodutri si sono opposte all'operazione
di Andrea Scasciafratte
3 Minuti di Lettura
Domenica 10 Dicembre 2017, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 13:51
RIETI - Si fa tutta in salita la strada verso l’accorpamento dell’istituto comprensivo D’Angeli di Cantalice, con i suoi plessi di Poggio Bustone e Rivodutri, e il Marconi di Rieti (nella foto). Dopo l’accordo siglato in Provincia poco meno di un mese fa, che sembrava poter dare il via libera alla formazione di una nuova entità scolastica, più grande e ben al di dentro dei paletti imposti dalla normativa – che fissa in 600 il numero minimo degli alunni per il mantenimento dell’autonomia (soglia che si abbassa a 400 per i plessi di montagna) – ecco il colpo di scena: le amministrazioni comunali di Poggio Bustone e Rivodutri misconoscono l’accordo e, in una lettera indirizzata ai presidenti di Regione e Provincia, all’Ufficio scolastico provinciale di Rieti e alla dirigente dell’istituto Marconi, Mirella Galluzzi, precisano «di non aver mai prestato alcun consenso al riguardo» e rimarcano «la contrarietà rispetto alla proposta in questione».

Una bocciatura netta, come sancito dalle delibere di giunta, in cui si richiede «la deroga alle prescrizioni ministeriali circa il numero minimo di alunni per il mantenimento dei plessi scolastici montani». Un’istanza, quest’ultima, che fa il pari con quelle già presentate dagli istituti di Amatrice, Leonessa, Cittaducale, Petrella Salto e Casperia. «E pensare che all’incontro di metà novembre in Provincia era presente anche il nostro sindaco, Deborah Vitelli, rimasta colpevolmente in silenzio nel momento in cui il primo cittadino di Cantalice, Silvia Boccini, ha manifestato il proprio assenso all’ipotesi di accorpamento tra il comprensivo D’Angeli e il Marconi – attaccano i consiglieri di minoranza di Poggio Bustone – Comportamento da irresponsabile, che rischia di vanificare quanto sancito nella precedente delibera di giunta. Anche alla luce della precaria situazione in cui versano le nostre scuole dopo il sisma dello scorso anno, inagibili e in attesa di un intervento. L’accorpamento col Marconi ne decreterebbe la morte naturale». Remore e timori che, oltre all’opposizione, hanno mandato in fibrillazione la maggioranza.

CASO POLITICO
Appreso da Il Messaggero dell’accordo D’Angeli-Marconi, alcuni consiglieri non hanno gradito. «Ma c’è di più – aggiungono dall’opposizione –. Quei consiglieri, dopo aver parlato con la Vitelli, hanno scritto una lettera di dissenso al dirigente scolastico del Marconi, al numero uno dell’Ufficio scolastico provinciale, Giovanni Lorenzini, e al sindaco di Cantalice, in cui precisavano la contrarietà dell’amministrazione di Poggio Bustone all’accorpamento. Solo successivamente, messa alle strette dalla minoranza e sentito il malcontento che stava montando in paese, il sindaco è uscito allo scoperto, firmando personalmente quello stesso documento, contrassegnato peraltro dal medesimo numero di protocollo e indirizzato anche a Regione e Provincia». Tra delibere di giunta, accordi e clamorosi dietrofront, la parola passa ora alla Pisana, che dovrà decidere se l’accorpamento tra il D’Angeli e il Marconi «s’ha da fare».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA