Rieti, scuola, colpo basso: gli accorpamenti nel Reatino ora raddoppiano

Una classe (foto d'Archivio)
di Samuele Annibaldi
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Domenica 3 Dicembre 2023, 00:10

RIETI - La Regione Lazio cambia le linee guida sul dimensionamento scolastico rispetta a quanto annunciato precedentemente e il mondo della scuola insorge insieme ai sindacati che parlano di «colpo di mano contro la scuola laziale». Dicembre, e nello specifico i prossimi giorni, saranno decisivi per capire come cambierà la geografia degli istituti del Reatino che conta diverse realtà sottodimensionate per quel che riguarda il primo ciclo (Infanzia, elementari e medie) ed alcune del secondo ciclo (le superiori) che a differenza della prima stesura delle linee guida emanate dalla Regione rientreranno nel calderone degli accorpamenti. 
Il “casus belli” che ha fatto prendere una netta posizione contraria ai sindacati è la delibera del 30 novembre scorso, con la quale la giunta regionale ha modificato una precedente deliberazione sulla programmazione della rete scolastica per l’anno 2024-25. «Il 16 novembre alla presenza dell’assessore Schiboni - recita una nota di Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief - abbiamo contestato il mancato accoglimento di osservazioni presentate dalle organizzazioni sindacali, riguardo il rifiuto rispetto alle preoccupazioni espresse sul taglio di 14 autonomie scolastiche del primo ciclo. In quella occasione la Regione aveva parlato dell’importanza di un’indagine orografica dei territori, al fine di ponderare le scelte di riduzione delle autonomie scolastiche e aveva informato le parti sociali della comunicazione da parte del ministero del numero di 53 istituzioni scolastiche da dimensionare in tre anni, 14 nel 2024-25 suddivise nelle province del Lazio (nel Reatino erano 2 ndr). La Regione ora con la nuova proposta cambia le linee guida già deliberate, imponendo il taglio immediato di 37 autonomie scolastiche (nel Reatino saliranno dunque il numero degli accorpamenti almeno a 4 se non di più) e con la scusa dell’adempimento successivo alle indicazioni della Consulta e del ministero Istruzione intende mettere in atto la drastica riduzione senza il ben che minimo percorso di coinvolgimento delle comunità educanti e dei territori, sconfessando sé stessa rispetto a quanto e già deliberato. La Regione Lazio salta il fondamentale passaggio del necessario confronto democratico con le parti sociali e gli Enti che rappresentano i territori scardinando subito 37 istituzioni scolastiche che già stanno proponendo le loro offerte formative alle famiglie in queste settimane di open day, scompaginando completamente l’attività di orientamento che le stesse stanno ricevendo. A seguito di tale gravissima decisione, chiediamo il ritiro delle modifiche da apportare alle linee guida già deliberate dalla Regione Lazio e di limitare le operazioni di dimensionamento per l’anno scolastico 2024-25 alle sole proposte già pervenute dai singoli territori». 
Dello stesso tenore è quanto dichiarato dal responsabile Welfare della segreteria nazionale e consigliere della Regione Lazio di Azione, Alessio D’Amato. 
«Si parla molto di famiglia e spopolamento delle aree interne - dice D’Amato - e poi arriva questa delibera che colpisce loro e le fasce più deboli, soprattutto nel reatino». Intanto, la presidente della Provincia, Roberta Cuneo ,ha convocato per lunedì 11 dicembre il Comitato consultivo dei sindaci, sindacati, dirigenti scolatici per un parere tecnico sul riordino della rete scolastica per l’anno scolastico 2024-2025.

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