«Ho più volte parlato con il ministro Dario Franceschini specifica Melilli che comprende come la collocazione naturale del Carro sia il museo civico di Fara Sabina dove sono già custoditi altri corredi funerari della tomba 11 della necropoli Colle del Forno. Stiamo quindi lavorando perché questo accada, nella convinzione di poter vincere anche eventuali resistenze che strada facendo si presenteranno». Prima fra tutte che il museo di Fara Sabina è civico e non nazionale. «Questa potrebbe rappresentare una criticità continua il deputato reatino ma del tutto superabile, basti pensare al museo civico di Cittareale che custodisce i reperti di Falacrinae». Insomma la volontà del Mibact appare chiara e mette a tacere anche le rivendicazioni capitoline.
LA MOSTRA TEMPORANEA
«Chiaramente spiega ancora l'onorevole appena rientrato in Italia, prima di essere destinato definitivamente al museo di competenza, il Carro del Principe Sabino, sarà oggetto di una mostra temporanea nella Capitale, così da valorizzare l'avvenuta operazione di recupero. Il ministero sta ragionando su come e dove organizzarla». Terminata l'esposizione, il Carro potrà dunque partire alla volta di Fara. Di fronte alla volontà del Ministero, difficile sbagliare per il Comune di Fara Sabina il cui compito sarà comunque dialogare con il Ministero per non avere brutte sorprese. «Nei giorni scorsi aggiunge Melilli ho contattato il sindaco Davide Basilicata, che non avrà problemi a confermarlo, per suggerirgli di scrivere una lettera, come poi ha ben fatto, chiedendo un incontro al ministro Franceschini, rispetto alla possibilità di riportare a Fara il reperto». Tra i temi da trattare nell'incontro ci saranno sicuramente anche gli interventi di cui il museo abbisogna per essere in grado di ospitare il prestigioso resto archeologico così da garantirgli la visibilità che merita. Senza dimenticare che il solo allestimento di un'opera del genere non richiede meno di 100mila euro.
I REPERTI
Ma il Carro potrebbe inserirsi in una cornice ben più ampia, data da un progetto rispetto al quale, sempre secondo Melilli, il Ministero avrebbe intenzione di puntare.
«Con tutto il rispetto per i Falisci cui stato dedicato il museo nazionale di Civita Castellana ha osservato ancora Melilli i Sabini lo meritano ancor di più. Ecco perché, prima che si tornasse a parlare del Carro abbiamo iniziato a lavorare sul progetto di un museo nazionale dei Sabini, che vista la mole dei reperti, può avere due poli: uno a Rieti e uno a Fara Sabina. Sta per partire una lettera firmata dal sindaco di Rieti, Simone Petrangeli e dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, per ottenere la convocazione di un tavolo tecnico con il ministro Franceschini rispetto alla realizzazione di questa idea, rispetto alla quale sarà opportuno coinvolgere anche Fara Sabina. Abbiamo già provveduto a fare un elenco di molti reperti che al momento si trovano nella Capitale e che provengono da scavi sabini, vedi Poggio Sommavilla».
© RIPRODUZIONE RISERVATA