Poggio Bustone, furto al Santuario: rubati piccoli oggetti e i soldi delle bollette

Il Santuario di Poggio Bustone
di Sabrina Vecchi
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 00:10

RIETI - I ladri non risparmiano neppure i conventi. Furto, nel pomeriggio di sabato scorso, al santuario francescano di Poggio Bustone, dove i malviventi hanno assestato un velocissimo colpo nella foresteria dove alloggiano i frati. «Saremo stati via, in tutto, per quaranta minuti - spiega padre Renzo Cocchi. - Eravamo impegnati chi per la messa, chi per un impegno pastorale a Rieti, più o meno intorno alle quattro del pomeriggio. Rientrando, abbiamo trovato la porta esterna della foresteria forzata, scardinata, nonostante due mandate».

La dinamica. I ladri sono dunque saliti nelle stanze dove dormono i frati, rovistando in cassetti, scaffali e armadi. «Siamo francescani, possediamo molto poco - dice padre Renzo - ma quello che ci ha fatto più male è stata la violazione delle nostre cose personali, come le lettere, i ricordi dei momenti belli con i nostri familiari o quelli delle nostre ordinazioni.

E poi la sottrazione dei pochi beni che avevamo, di modesto valore economico e moltissimo valore affettivo». I ladri hanno portato via del denaro contante destinato ad alcuni prossimi pagamenti, qualche monile d’oro e le fedi nuziali appartenute ai genitori dei frati.

La testimonianza. «Tenevo le due fedi di mamma e papà in una piccola scatolina trasparente ai piedi di una statuetta della Madonna di Fatima. La fede di mamma le è stata tolta dopo morta in tempo di Covid, quando io non ho potuto neppure vederla, me l’hanno restituita i medici. Hanno portato via anche la sua spilla, unico bene personale a cui era legatissima, d’oro giallo con quattro ametiste, dono del fratello per il suo matrimonio». Sottratta anche la corona che era posizionata sul capo della statua, tutta in ottone e di pochissimo valore: «L’avevano comprata i miei genitori, per farmi un regalo. Il resto lo abbiamo trovato sul letto, non c’era altro», conclude padre Renzo. Dopo la denuncia fatta ai carabinieri, i frati sperano che i ladri comprendano soprattutto il danno morale e si muovano con la restituzione di almeno un unico ricordo dei genitori defunti: «Non provo risentimento, ma tanta tristezza - conclude padre Renzo - spero solo che chi ha compiuto questo gesto così ignobile possa tornare sui suoi passi e capire».

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