Un evento a sospeso tra musica, teatro e storia. Siamo nella Rieti del ‘600, quando i due protagonisti della vicenda subiscono il fascino dei progetti coloniali del Granduca di Toscana Ferdinando I e decidono di partire, dando luogo a diverse vicissitudini, fino ad arrivare in Sudamerica. Un lungo viaggio inserito in un’epoca dinamica e ricca di cambiamenti, che fa da sfondo alle peripezie dei personaggi, arricchendo uno spettacolo che certamente non deluderà le aspettative del pubblico, ormai abituato ad applaudire il talento di Fosso e Simeoni.
Appuntamento a domani, giovedì 1° agosto, alle 21, per chiudere in bellezza una rassegna efficace come “Ritorno a San Giorgio”, a cui va il merito di aver rivalorizzato uno degli scorci più belli della nostra città.
L’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti a sedere.
«A vedere Largo San Giorgio vuota e questi palazzi chiusi ci è venuta una stretta al cuore: io non so quando ci ridaranno la possibilità di utilizzare queste strutture ma intanto piazza ed ex Chiesa potevano riaprire e l’abbiamo fatto», ha detto il presidente della Fondazione Varrone Antonio D’Onofrio venerdì scorso, prima dell’applauditissimo concerto di musica napoletana di Fausta Vetere e Corrado Sfogli. «Qui c’era il cuore di Rieti, era un punto di aggregazione importante e noi abbiamo pensato di far ripartire intanto la Chiesa-Auditorium e la piazza, che è un salotto meraviglioso. Vediamo se la città ci segue, ci siamo detti. In queste serate di luglio è stato un crescendo di partecipazione e di consensi e questo ci ha fatto piacere. Largo San Giorgio funziona, questo posto evoca ricordi positivi. Ad agosto ci fermiamo, ma in autunno ripartiremo con altre iniziative e ripartiremo da qui».
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