Michael Marcagi: «Grazie a TikTok la mia musica conquista il mondo»

Diventa un tormentone il nuovo singolo "Scared to Start"

Michael Marcagi: «Grazie a TikTok la mia musica conquista il mondo»
di Mattia Marzi
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Sabato 27 Aprile 2024, 08:00

Sliding doors, come nel celebre film del 1998 di Peter Howitt con protagonista Gwyneth Paltrow sugli eventi che possono cambiare il destino. Nel 2022 la carriera di Michael Marcagi sembrava finita ancor prima di essere cominciata: «Avevo una band, gli Heavy Hours. Avevamo anche ingranato, ma poi con la pandemia ci eravamo ritrovati praticamente al punto di partenza. Così gli altri avevano deciso di seguire altri progetti di vita e di sistemarsi. Finiti i soldi, ero tornato a vivere con mia mamma. Dovevo trovare qualcosa da fare. Poi un giorno scrissi una manciata di canzoni: non avendo piani su come farle uscire, le caricai su TikTok. E con Scared To Start è successo quello che è successo», racconta il 32enne cantautore statunitense. Quello che è successo si può sintetizzare così: diventata un tormentone sull’app, Scared To Start ha totalizzato da gennaio ad oggi 185 milioni di ascolti a livello mondiale su Spotify, spalancando a Michael Marcagi le porte del successo internazionale (nel Regno Unito ha già vinto un Disco d’argento, pari a 200 mila copie vendute).

Nell’ultima settimana ha superato su Spotify pure Dua Lipa con la sua Illusion: sensazioni? 
«Sono al settimo cielo. Per me che sono partito da una città come Cincinnati, fuori dai grandi centri dello showbiz come New York o Los Angeles, è un sogno. Ho lavorato tanto per arrivare fino a qui. E lottato anche». 


Cosa insegna la sua storia? 
«Che non bisogna mai mollare. Scared To Start era la mia ultima spiaggia. Mi ero detto che dovevo darmi un’ultima possibilità prima di cambiare tutto. Invece, eccomi qui». 


Ha conquistato il successo in modo molto naïf. Quanto è difficile mantenere quel tipo di approccio ora che alle sue spalle c’è una multinazionale della discografia come Warner?
«Io non mi sento cambiato.

Da questa opportunità prendo il meglio: ora posso girare il mondo, suonare in posti in cui non avrei mai pensato di suonare. Mi sento fortunato». 


Non è che ora si mette a fare pezzi reggaeton in duetto con Maluma o tormentoni pop con Ariana Grande? 
«Ahahah… Sono pronto a tutto. Ma forse per raggiungere certi livelli ci vorrà del tempo». 


Scherzi a parte: il duetto dei sogni? 
«Con i Mumford & Sons o i Lumineers. Mi accontenterei anche di suonare una canzone con loro durante un concerto». 


Il fatto di aver raggiunto il successo così tardi le ha permesso di affrontare i lati oscuri della notorietà con spalle più larghe rispetto a un diciottenne che si ritrova catapultato in testa alle classifiche? 
«Sicuramente sì. Se questo successo fosse arrivato cinque anni fa, non avrei avuto gli strumenti per gestirlo». 


La cosa che le fa più paura della fama? 
«L’esposizione sui social. La pioggia di critiche. All’inizio li leggevo tutti, ma in mezzo a chissà quanti commenti positivi mi soffermavo solo su quelli negativi. E mi segnavano le giornate. Ho capito che dovevo evitare. Tanto ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire su quello che fai o che pubblichi».


Cosa succederà dopo Scared To Start? 
«Sto scrivendo canzoni che parlano di come vedo il mondo ora: è una prospettiva diversa rispetto a un paio d’anni fa. Sono decisamente più ottimista (ride). Racconto l’importanza di restare umili. E legati alle proprie radici. Non voglio dimenticarmi di chi sono e da dove vengo. Questa sarà la storia che racconterò nei prossimi mesi». 

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