Scomparso il pittore Baldo Savonari: fondò in Sabina il Terzofuturismo

RIETI - La Sabina piange il pittore Baldo Savonari, al secolo Baldassarre Savona, deceduto ieri mattina all’ospedale di Rieti, ad 80 anni. Se ne va un artista sempre fedele a sé stesso e mai sceso a patti con le logiche del mercato dell’arte: questo il principio portante del movimento da lui fondato negli anni ’80 nel granaio dell’Abbazia di Farfa, il Terzofuturismo. Corrente artistica che rivisita il Rinascimento in maniera astratta e in cui il movimento ecolore la fanno da padroni: così le opere di Savonari sono state, negli anni, apprezzate in tutta Italia e in Europa. Tra i suoi lavori più amati spicca l'Omaggio a Paolo Uccello, esposto anche a Palermo, Milano, Stoccolma e San Marino.

Una purezza artistica di cui oggi si può godere non solo contemplando le sue opere, ma anche tra le pagine dei libri scritti dallo stesso Savonari in prosa, in versi, in aforismi o come battute salaci. Tra questi “Rapido per la pazzia”, “Giovane è la notte”, “Astratti Furori”. Tanta anche la saggistica a lui dedicata, come “Fin Dall’inizio Mecenate per Caso. Baldo Savonari e il Terzofuturismo”, scritto dall’amico Gianfranco Paris e dal critico d’arte Domenico Cialfi nel 2017.

La Sabina perde una presenza culturale difficilmente sostituibile: «Addio amico carissimo – lo ricorda Gianfranco Paris, che con Savonari ha condiviso l’avventura del Terzofuturismo - Grazie per avermi fatto navigare nel grande mare dell’arte pittorica e di avermi aiutato a navigare nel mondo della cultura, quella vera».