La storia di Giorgio, il madonnaro della città: da anni abbellisce il marciapiede davanti al Moderno con i suoi affreschi sacri

La storia di Giorgio, il madonnaro della città: da anni abbellisce il marciapiede davanti al Moderno con i suoi affreschi sacri
di Lorenzo Quirini
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Lunedì 13 Marzo 2023, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 09:11

RIETI - Pazienza, passione e costanza: tre virtù che certamente appartengono a Giorgio, il madonnaro di Rieti, che da anni abbellisce il marciapiede davanti al cinema Moderno con i suoi affreschi sacri. Il tempo e i passi li sbiadiscono, ma lui torna periodicamente in città a ricalcarli e negli anni gli affreschi di Giorgio sono diventati una caratteristica di Via Cintia.

Frutto di due mani sapienti e di una lunga esperienza: «Prima dei trent’anni non sapevo tracciare una linea – confessa - ho iniziato ad avvicinarmi al disegno anche grazie ad una mia fidanzata di tanti anni fa, che frequentava l’Accademia delle Arti in Croazia». Da lì, i primi lavori per le strade della Spagna dove Giorgio, croato d’origine, ha trovato terreno fertile per la sua arte: «Ho iniziato facendo dipinti astratti, circa 30 anni fa – continua – La gente in Spagna li apprezzava molto». 

Pennelli, dedizione e sempre un libro e un giornale a portata di mano, sintomo dei tanti altri interessi di Giorgio, oltre alla pittura: «L’unico argomento che non mi piace è il calcio – sorride, e poi svela - A Zagabria mi sono laureato in filosofia ed indologia (studio della cultura e delle lingue dell’India), dove ho studiato anche il sanscrito».

Passione per la pittura, amore per la poesia: «Scrivo poesie da sempre»  afferma, mostrando un suo componimento scritto a penna su una pagina bianca di un suo libro di lettura. 

Versi ispirati alle tante cose viste e vissute nei suoi 65 anni e alle avventure zaino in spalla, che lo hanno portato a pitturare molte strade d’Italia, soprattutto nel centro. «Adesso abito a Ciampino, ma ho lavorato in una novantina di città in totale: la settimana scorsa ad Anzio, per San Valentino a Terni ed anche Viterbo – ricorda, e su Rieti aggiunge – Ci sono capitato casualmente un sabato, in attesa di una festa in un comune vicino. Ho iniziato a dipingere qui e mi è andata molto bene: sono passati circa 10 anni da allora e ormai mi sento molto legato a questa città».

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