Rieti, vittima dell'incidente sulla Salaria faceva la cameriera caposala in Grecia d’estate: «Veronika era un punto di riferimento»

Veronika Wrzesińska
di Sabrina Vecchi
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 00:10

RIETI - Una telefonata che ha squarciato il mare dell’Egeo come i fulmini di lunedì notte sulla via Salaria, dove Veronika ha perso la vita in un incidente stradale. Massimiliano Ruocco e Gianluca Maggiulli, titolari del ristorante “BuonVento”, sull’isola greca di Paros, per la 26enne Veronika Wrzesińska non erano solo datori di lavoro, ma a tutti gli effetti una seconda famiglia. «Siamo devastati dal dolore, arrabbiati con il destino - dice Ruocco - la madre ci ha chiamati stamattina presto, ha avuto la forza di avvertirci in questo momento di grande sofferenza. Veronika per noi era ormai come una figlia, ci sentivamo quasi tutti i giorni, ci confidava i suoi problemi, i suoi sogni».

Le testimonianze. La giovane, di origini polacche, risiedeva da anni a Torricella in Sabina, amata da tutti e ricordata come una ragazza piena di luce nella comunità, sgomenta. «Aveva studiato alla scuola alberghiera - afferma Ruocco - rispose a una selezione per lavorare da noi cinque anni fa, era una viaggiatrice e voleva fare un’esperienza lavorativa all’estero. Siamo un ristorante stagionale, da allora venne tutti gli anni da noi, il rapporto è diventato sempre più confidenziale anche perché siamo su una piccola isola e forniamo alloggio al personale: lei era una parte di noi». Veronika fa la gavetta, diventa cameriera di sala, un punto di riferimento per i clienti: «Era diventata un simbolo del nostro ristorante, tutti chiedevano di lei, una risorsa incredibile, attenta a tutto. Ci parlava di Rieti, della sua famiglia, del rapporto con il fratello e il padre, ma soprattutto della madre: erano in simbiosi, l’una a tutela dell’altra, sempre». Una mamma devastata, una famiglia distrutta da una tragedia che ha interrotto propositi e speranze: «La prossima estate, per la prima volta dopo cinque anni, Veronika non sarebbe venuta a Paros - spiega il datore di lavoro - aveva deciso di ricominciare a studiare e non poteva assentarsi per cinque mesi dall’università. Scelse criminologia perché voleva provare a capire la mente delle persone, e voleva prendere la patente».
In queste ore rimbalzano i tanti messaggi di cordoglio per la famiglia della giovane, da parte di tutti coloro che si stringono intorno alla mamma Beatrice, al papà Walter e al fratello David. «Un dolore che non si può descrivere per questa giovane vita interrotta.

Siamo vicini nel cordoglio a questo nucleo familiare così benvoluto, alle amiche e gli amici di Veronika, che si stanno facendo forza gli uni con gli altri», osserva il sindaco di Torricella in Sabina, Floriana Broccoletti. Tra loro, il gruppo delle Majorettes del paese “Turris Celiae”, con cui Veronika - che ne aveva fatto parte - manteneva un filo mai interrotto. Nessuno si sente di parlare, il ricordo si affida a un post con una foto che la ritrae sorridente, nel suo costume giallo e verde: «Oggi, il cielo, ha una stella in più».

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