Rieti, ingresso vintage e interni in legno: la storia della “Gioielleria Albini”

La gioielleria Albini
di Luigi Ricci
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Sabato 11 Febbraio 2023, 00:10

RIETI - ​Stabilire un’età esatta della gioielleria Albini in via Roma non è facile. Di certo, spiega la signora Maria Letizia, attuale gestrice del negozio, «mio nonno Bruno lo rilevò nel 1929», come risulta da un documento in data 13 dicembre di quell’anno col quale viene chiesta al Podestà di Rieti l’autorizzazione a poter modificare la mostra della gioielleria, come risulta da un disegno allegato, eliminando la denominazione del precedente titolare. «Bruno - spiega la nipote - già lavorava in precedenza nell’oreficeria del signor Gentili, subentrò all’epoca e da allora la nostra famiglia ha gestito il negozio ininterrottamente da oltre 93 anni».

Estetica. Si tratta quindi di una delle attività più antiche di Rieti, nonché di via Roma, e che ha sempre resistito giustamente alla tentazione di modificare l’artistica facciata esterna in legno che conferisce un tocco vintage al negozio, oltre a rendere l’idea di come si presentassero gli esercizi nei primi decenni del ‘900.

L’unico cambiamento è stato quello di sostituire dopo svariati lustri l’insegna “Albini” stilizzata al neon, che appariva come se fosse una firma apposta con una penna stilografica, con quella attuale, comunque in stile col look della facciata che richiama anche quello dei migliori negozi del centro di Roma di una volta.

Albero genealogico. A Bruno è poi succeduto il figlio Dante, nato nel 1925, che sposò la signora Irma Scopigno, insegnante, avendo due figli: Bruno, medico, e Maria Letizia che è cresciuta dentro al negozio imparando naturalmente i segreti del mestiere. «Per diversi decenni - racconta - abbiamo mantenuto anche l’oreficeria, questo è accaduto fino agli inizi degli anni ‘90». Una curiosità, a proposito, gli orefici tagliavano e lavoravano oro e argento su un piano costituito da una rete metallica abbastanza fitta che filtrava in un piano sottostante tutte le preziose polveri residue delle lavorazioni: «A fine anno venivano raccolte, pesate ed erano un discreto guadagno per l’artigiano che aveva lavorato i gioielli». Oggi invece il mercato è cambiato, c’è anche una forte presenza di svariate marche per cui sempre meno frequentemente viene richiesto di modificare un gioiello, talmente diversificata è l’offerta.

Verso il centenario. «Nel frattempo - spiega Maria Letizia - anche l’offerta in genere si è diversificata per cui alla gioielleria viene abbinata la vendita di articoli da regalo». Tanto che sono numerosi i prodotti dell’uno e dell’altro genere esposti negli scaffali in legno del negozio dove, entrando, si fa una sorta di salto nel passato, sapendo di trovare sempre articoli di gusto e qualità: «Serietà e competenza – conclude Maria Letizia – ci hanno permesso di avere un clientela affezionata negli anni, oltre al necessario ricambio». A proposito, i figli? «Pur seguendo altri percorsi interesse e cura per la gioielleria ci sono. Il traguardo del secolo è alla portata», chiude orgogliosa Maria Letizia.

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