Rieti, tante feste e notti bianche
ma il cuore economico del centro
non riesce ancora decollare

Rieti, tante feste e notti bianche ma il cuore economico del centro non riesce ancora decollare
di Luigi Ricci
2 Minuti di Lettura
Sabato 28 Luglio 2018, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 13:01
RIETI - Malgrado sia estate, seppure assai capricciosa, per gli operatori commerciali del centro storico è già inverno inoltrato ed è pure allarme. Infatti, nonostante iniziative periodiche, eventi, notti bianche e quant’altro organizzato e promosso ai come quest’anno, gli indicatori economici di questo primo scorcio estivo non sono incoraggianti e, facendo un paragone con l’estate 2017, sembrano riscontrare una tendenza al ribasso quanto a presenze, frequentazione e volume di affari tra piazza Vittorio Emanuele e vie limitrofe.

INCONTRO
Per tale motivo una lettera sottoscritta da molti operatori commerciali del centro storico, protocollata in Comune lunedì 23 e dal più che eloquente oggetto – «La crisi affonda il centro storico, la grande fuga, si salvi chi può» – chiede un incontro col sindaco Antonio Cicchetti, il vicesindaco Daniele Sinibaldi, tutti gli assessori e consiglieri interessati per «valutare e dibattere soluzioni che invertano la necrosi economica che da anni flagella il centro storico». Un appuntamento da fissare per motivi di lavoro dei commercianti alle 20 di un giorno da stabilire quanto prima possibile.

ALLARME
Il contenuto dell’invito è chiaro e sintetizzato dal termine «necrosi», letteralmente complesso di alterazioni irreversibili che comportano la perdita di qualsiasi funzione vitale. In sintesi: la morte. Nella fattispecie del centro storico, dove la progressiva diminuzione di residenti e negozi in attività, malgrado il rianimarsi durante i weekend, per eventi particolari che però, nel loro susseguirsi, seppure alla costante ricerca di iniziative nuove, originali e stimolanti, a cominciare dalle pur lodevoli notti bianche, stanno producendo un’assuefazione che pare ridurre lo stimolo ad avventurarsi, è il caso di dirlo, nella ristretta cinta di una ztl sempre più esclusa dall’evidente mutamento della topografia e geografia della città – causata da crisi economica generale, effetti inattesi del terremoto, ricambi generazionali, ma pure da scelte errate e soprattutto scarsissima lungimiranza delle giunte che si sono avvicendate – che ha spostato masse di cittadini, ridistribuendole su altre aree della città, a scapito purtroppo di quello che dovrebbe essere il cuore della città, i cui battiti sono invece sempre più flebili e sporadici.

IL FUTURO
Una situazione che rischia l’irreversibilità perché, con gli anni, diventerà sempre più difficile cambiare abitudini di fasce di cittadini ormai assuefattesi a nuove realtà e che sarà arduo riportare al centro senza una seria e accurata programmazione pluriennale per recuperare una situazione difficilissima da modificare per chiunque. E’ dunque questo che in sostanza chiedono i commercianti della ztl, ai quali non bastano più i momentanei palliativi e rattoppi estivi, i cui profitti economici, a quanto pare già al ribasso rispetto all’estate precedente, lanciano già segnali allarmanti in vista del prossimo inverno.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA