Rieti, sfratti escutivi per Crai-Evergreen
alle porte bussano Centro Italia e Conad

Il punto vendita di Villa Reatina già chiuso
di Alessandra Lancia
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Giovedì 28 Novembre 2013, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 14:25
RIETI - E' a uno snodo decisivo la partita post-Coop 76. a breve Coop Centro Italia presenterà ai liquidatori la proposta di subentro a Crai-Evergreen nei punti vendita dei Cubi, di Passo Corese e di Montopoli, formalizzando l'impegno a riassumere i dipendenti in servizio al momento della messa in liquidazione della Coop Risparmio e a ripianare il prestito soci. Così almeno Giorgio Raggi si è congedato dal tavolo di crisi convocato il 31 ottobre scorso in Comune dal sindaco Petrangeli.



«Al momento non abbiamo riscontri ma Coop Centro Italia ci ha chiesto il quadro della situazione dei dipendenti e del prestito soci e a breve ci rivedremo», dice Pierluigi Coccia, che guida la terna di liquidatori da un anno e mezzo al lavoro sulle rovine (contabili e non) della storica cooperativa rossa reatina. Vero è che la liquidatela si avvia praticamente a essere esautorata dalla partita dei negozi, il principale degli attivi di Coop 76: «Le licenze commerciali a Villa Reatina, Passo Corese e Montopoli erano legate al titolo di proprietà. I proprietari hanno chiesto e ottenuto lo sfratto esecutivo degli attuali gestori in ragione degli inadempimenti pregressi di Coop 76, noi come liquidatori ci siamo opposti ma con poca fortuna. A Passo Corese siamo già al secondo tentativo di accesso ai locali e ora ci si è accordati per un rinvio a dopo il periodo natalizio. A Montopoli c'è una situazione più complessa, in quanto l'immobile è di due diverse proprietà, una che ha chiesto e ottenuto lo sfratto e l'altra no, dunque in teoria l'attività potrebbe proseguire su spazi più limitati. Quanto ai Cubi non ci sono ancora stati accessi ma solo perché la proprietà non ha spinto per averli».



Però è voce ricorrente che Coop Centro Italia stia trattando direttamente con i proprietari per il subentro a Crai-Evergreen?

«Risulta anche a me ma non ne ho riscontro. Né, d'altronde, avrei titolo ad averlo. L'operazione a noi appare perlomeno disinvolta, ma legittimamente ognuno fa i propri interessi».



E il punto vendita di via Piselli a Madonna del Cuore, chiuso da Crai-Evergreen nei giorni scorsi?

«Comunicazioni ufficiali sulle ragioni e i tempi della chiusura non le abbiamo avute - dice Coccia - ma è noto che lì c'erano problemi di fatturato, tant'è che si pensava ad una ristrutturazione dell'attività merceologica. Ma ora che il quadro è cambiato, dubito che Evergreen abbia interesse a riaprirlo».



Con Evergreen che rapporto resta?

«Evergreen era legata a Coop 76 dal famoso fitto di ramo d'impresa, ma con gli sfratti quel contratto viene meno».



Alla liquidatela resta dunque il buco da 15 milioni di euro lasciato da Coop Risparmio 76.

«L'utile, in partenza, teoricamente c'era ed era quello apportato dai negozi. Senza quelli l'attivo non ci sarebbe più».



Intanto, con l'avvicinarsi del cambio in corsa nei punti vendita cresce la tensione tra i lavoratori, con i 32 lasciati fuori dalla gestione Evergreen che contano le settimane per tornare al lavoro e i circa 60 che invece furono riassorbiti che ora temono di restarne senza. Una tensione avvelenata dall'alto tasso politico della vertenza.

«L'impegno di Coop Centro Italia era quello di riprendere tutti coloro che risultavano dipendenti di Coop 76 al momento della messa in liquidazione della cooperativa», dice Coccia. A Coop Centro Italia spetta ora la prossima mossa.