Rieti, cambio di proprietà a breve da Curci a Mancini

Benedetto Mancini
di Marco Ferroni
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 00:10

RIETI - Benedetto Mancini sarà il nuovo proprietario del Rieti calcio: tra lunedì e martedì è previsto l’incontro dal notaio per il passaggio del 100% delle quote da Riccardo Curci a lui. L’imprenditore romano, che si occupa di agroeconomia in diverse zone del centro Italia, è stato l’ultimo presidente del Latina in serie B e, fino a poche settimane fa, era in trattativa con la famiglia Durio per l’acquisizione della Robur Siena, poi finita nelle mani di un magnate armeno che, al fotofinish ha soffiato il club bianconero anche all’ex presidente del Rieti, Franco Fedeli.


L’operazione
Dopo otto anni esatti, quindi, l’esperienza di Riccardo Curci al timone del club amarantoceleste sembra essere arrivata al capolinea. L’operazione è decollata negli ultimi giorni, quando attraverso l’avvocato Antonio Schilirò, Mancini è potuto entrare in orbita-Rieti e studiare bene la situazione. A cominciare dall’esposizione debitoria, che negli ultimi anni, oltre a lievitare, ha rappresentato un vero e proprio ostacolo insormontabile per chiunque si fosse avvicinato per provare a intavolare una trattativa o proporsi per una collaborazione. Da quelle che sono le informazioni in possesso del Il Messaggero, sui debiti pregressi Curci ha garantito che se ne accollerà una parte, agevolando l’ingresso di Benedetto Mancini e le sue aziende, alcune delle quali operano in Bulgaria: senza questo passaggio, infatti, il Rieti avrebbe rischiato seriamente di fallire, data la mancanza di sponsor in grado di rimpinguare le casse della società.


Il progetto
Ma quali sono gli obiettivi di Benedetto Mancini e il suo staff? Senza girarci troppo intorno, l’imprenditore romano non ha fatto mistero sulla sua «voglia di provare a vincere sin da subito il campionato e tornare nel calcio professionistico. Rieti è una piazza dove ci sono tutti i presupposti per poter lavorare in un certo modo, con una programmazione specifica e una serie di collaborazioni con società di serie A e serie B, dalle quali poter ottenere anche giocatori da valorizzare.

Un po’ come fanno già da più parti. È chiaro - prosegue Mancini - che all’atto dell’acquisizione del club, alcuni ruoli, alcune figure dirigenziali verranno azzerate, perché c’è bisogno di discontinuità». Al fianco di Mancini ci sarà il direttore generale Giorgio Perinetti, figura storica del calcio italiano, che ha lavorato in piazze importanti come Roma, Napoli, Bari, Venezia, ma anche Genoa e Brescia, dove ha trascorso gli ultimi due anni. Pur non ricoprendo incarichi ufficiali, darà il suo contributo alla causa. Dell’attuale dirigenza, gli unici (quasi) certi di restare sembrano essere il ds Nicola Costanzo e il segretario generale Giancarlo Palma. Novità, in tal senso, potrebbero maturare a breve anche per quanto concerne l’aspetto tecnico: Mancini, infatti, vorrebbe affidare la panchina all’ex difensore della Lazio degli anni ‘80, Massimo Piscedda che pur non avendo mai allenato squadre di club, ma solo rappresentative e nazionali giovanili, potrebbe avere un ruolo-chiave nel reperimento di under di qualità.


Marchi primo colpo?
Con l’avvento della nuova proprietà, inoltre, anche la fisionomia della prima squadra subirà delle modifiche: arriveranno almeno 3-4 elementi in seduta stante, dopodiché si lavorerà sul mercato di dicembre. Ma il primo vero colpo in entrata potrebbe essere proprio quello di Alessandro Marchi, il quale è stato messo in stand-by da Curci proprio perché c’è in atto il passaggio di proprietà, ma che Mancini non farebbe fatica a chiudere, considerando anche che per Piscedda il centrocampista non sarebbe una novità, avendolo allenato nell’Under 20 di serie D diversi anni fa.

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