Rieti, coronavirus: Casa di riposo focolaio. Sono venti i positivi tra ospiti e operatori

Poggio Catino
di Samuele Annibaldi
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Domenica 27 Dicembre 2020, 00:10

RIETI - Un nuovo focolaio Covid in Sabina, a Poggio Catino, nella Casa di riposo “Sant’Antonio”. Positivi ai tamponi tutti gli ospiti, quindici, oltre ai titolari della struttura e ad alcuni operatori sanitari e inservienti che lavorano all’interno della casa di Riposo. Un primo caso di positività, segnalato precedentemente, aveva fatto scattare l’allarme e i successivi tamponi di massa hanno confermato, negli esiti dei referti, che il Covid era entrato nella casa di riposo Sant’Antonio di via Ameraldo De Felice, adiacente l’omonima chiesa, sulla strada che va verso i giardini e la parte alta del paese. In tutto sono venti le persone contagiate. Quattro ospiti sono già stati ricoverati presso strutture ospedaliere nei reparti Covid. Tutti i restanti, che al momento non presentano particolari criticità, vengono curati nell’ambito della struttura.

I provvedimenti
Attivo il Coc del Comune, che ha già provveduto a organizzare tutti i servizi di supporto, mentre la Asl ha avviato il monitoraggio che è costante e segue l’evoluzione del focolaio, garantendo controlli e visite quotidiane con medici e personale specializzato. «La situazione è sotto controllo da parte della Asl - spiegano sia il sindaco Walter Ferzi che il suo vice, Antonino Tomaselli, i quali, per la cronaca, sono anche due medici. - La Asl è la sola deputata alla gestione di una emergenza che è costantemente monitorata e assolutamente sotto controllo.

Si è provveduto, trattandosi di persone anziane, a ricoverare i soli ospiti che presentavano una qualche criticità che sconsigliava di farli restare nella casa di riposo. Gli altri ospiti che invece non presentano particolari problemi sono seguiti all’interno della struttura con controlli e visite continue. La stessa Asl, vista la situazione, ha ritenuto che non vi era alcun motivo di spostare dalla struttura gli ospiti che non presentano sintomi tali da giustificare un ricovero. Non c’è dunque nessuna situazione che giustifichi particolari allarmismi. Dal canto nostro, come Comune, essendo il sindaco anche la massima autorità sanitaria locale, abbiamo messo in campo quanto previsto dai protocolli e dai decreti nell’ambito della fornitura dei servizi e per quel che riguarda la parte logistica. Siamo in contatto costante con la Asl e la direzione sanitaria».

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