In Comune il “caso Broggi” ora coinvolge anche l'ex sindaco Giuseppe Emili

In Comune il “caso Broggi” ora coinvolge anche l'ex sindaco Giuseppe Emili
di Giacomo Cavoli
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Sabato 22 Gennaio 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 23:32

RIETI - Il Comune di Rieti è intenzionato a non risarcire le spese legali sostenute dall’ex dirigente del settore Urbanistica Claudio Broggi, che fu prosciolto con formula piena dalla Corte dei conti, ma si dichiara pronto a chiedere indietro i risarcimenti versati all’ex sindaco Giuseppe Emili. Così, a Palazzo di Città il caso Broggi raccontato il 13 gennaio da Il Messaggero finisce per aprire nuovi, inattesi fronti di battaglia amministrativa. 

Il fatto. Nel 2010, Broggi (oggi in pensione) fu convocato in audizione dalla Corte dei conti per le indagini relative al presunto, mancato adeguamento degli importi dovuti per il pagamento degli oneri concessori al Comune (la cosiddetta legge Bucalossi).

Prosciolto con formula piena a indagini non ancora concluse, Broggi aveva quindi fatto appello alla legge che per i dipendenti delle amministrazioni statali prevede il risarcimento delle spese legali sostenute in un procedimento riguardante l’attività amministrativa e dal quale si sia stati prosciolti o assolti con formula piena. Una procedura che nel corso degli anni ha interessato amministratori, dirigenti e dipendenti di Palazzo di Città e che da tre anni Broggi chiede venga applicata anche per lui, dirigente comunale all’epoca dei fatti e coinvolto in una questione riguardante l’attività amministrativa del Comune. 

L'interpellanza. A sollevare la vicenda, il 10 gennaio, è stata quindi l’interpellanza a risposta scritta presentata dal gruppo consiliare d’opposizione di Rieti Città Futura (Simone Petrangeli, Elena Leonardi, Alessio Angelucci e Mauro Rossi), per chiedere lumi sulla disparità di trattamento subìta da Broggi rispetto ai dipendenti e agli amministratori di Palazzo di Città incappati in vicende simili a quella dell’ex dirigente. 

Il colpo di scena. La risposta all’interpellanza è arrivata da parte del segretario generale del Comune, Laura Mancini, la quale afferma che già dal 2019 il Comune aveva chiesto alla Procura Regionale copia del provvedimento di archiviazione relativo alla vicenda Broggi, al fine di provvedere al rimborso delle spese legali.

Dopo due anni, a gennaio 2022, la risposta della Segreteria della Procura ha però affermato che «il presente provvedimento di archiviazione non costituisce proscioglimento nel merito e non legittima l’amministrazione d’appartenenza a disporre il rimborso delle spese legali e di difesa in favore dell’interessato». Insomma, Broggi non avrebbe diritto al risarcimento, ma il colpo di scena arriva con la successiva osservazione della Mancini rispetto al caso sollevato nell’interpellanza e relativo all’ex sindaco Giuseppe Emili, che nel 2015 fu invitato a depositare le proprie deduzioni relative ad un procedimento aperto dalla Corte dei conti della Regione Lazio. Il procedimento fu poi archiviato e, attraverso il proprio avvocato difensore, Emili ottenne il regolare rimborso delle spese legali da parte del Comune, dopo che quest’ultimo aveva ricavato i fondi necessari appostandoli nei debiti fuori bilancio. 

Il parere del segretario generale. A parere della Mancini, però, quelle spese «non dovevano essere rimborsate, anche alla luce di quanto emerso dalla istruttoria riferita all’architetto Claudio Broggi, e pertanto saranno attivate le azioni finalizzate al recupero delle somme erogate». Insomma, la palla torna nell’altra metà campo dove, dopo il match singolo avviato dall’ex dirigente, si passa ora al doppio Broggi-Emili.

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