L’ex vigile urbano addetto alla gestione del servizio cimiteriale dovrà difendersi rispetto agli addebiti contestati a seguito degli accertamenti eseguiti dalla Mobile e che lo hanno portato ai domiciliari. Sarà il Gip del tribunale a valutare ora – all’esito delle dichiarazioni rese a sua discolpa - la sussistenza o meno dell’applicabilità dell’esigenza della misura cautelare. Rimane al vaglio degli inquirenti il materiale documentale acquisito dagli investigatori per gli accertamenti riguardanti atti, concessioni e registri cimiteriali nell’ambito di un’indagine parzialmente conclusa e che ora punta ad accertare l’esistenza o meno di ulteriori persone coinvolte – esterne e interne all’ambiente comunale - l’eventuale corresponsabilità di altri soggetti e verificare se si sia trattato di un singolo episodio o, indietro nel tempo, se ne siano verificati altri. Il dipendente del Comune avrebbe proposto a un ispettore di polizia l’assegnazione di due loculi siti nel cimitero di Rieti mentre il poliziotto aveva già interessato un’agenzia di pompe funebri per attivare le pratiche necessarie per un eventuale scambio di due loculi del cimitero di Vazia con altrettante logge poste nel cimitero di Rieti, probabilmente rimaste vuote da tempo in quanto se ne erano perse le tracce della relativa proprietà.
Al momento della notifica dell’ordinanza di custodia il 57enne reatino avrebbe inoltre fornito documentazione falsa appositamente prodotta per attestare l’illecito possesso dei loculi del cimitero di Rieti da parte della defunta nonna. Una vicenda che ha dato una brusca spallata al Comune di Rieti con l’opposizione, in seno al consiglio comunale, che ha chiesto al sindaco Cicchetti di fornire una spiegazione sulla vicenda e sugli aspetti gestionali di un servizio tanto essenziale quanto delicato.
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