Ai punti successivi all’ordine del giorno (un’interrogazione della minoranza sulla destinazione dei fondi raccolti in questi mesi, una variante al progetto della Casa della montagna del Cai e altri) ne è stato aggiunto uno sull’avvio del procedimento di incompatibilità del sindaco da parte del consiglio comunale. Pirozzi potrà prendersi fino a 15 giorni di tempo per decidere, rinviando la dichiarazione di decadenza a una successiva seduta di consiglio. Una via più breve e diretta per risolvere l’incompatibilità sarebbero state le dimissioni del sindaco.
Dimissioni che avrebbero però innescato il commissariamento del Comune e l’indizione di nuove elezioni. Procedendo invece tramite consiglio e in ragione dei tempi ormai strettissimi che ci separano dalla prossima tornata amministrativa (il 10 giugno, ndr) l’attuale amministrazione resterà in carica e sarà guidata dal vice sindaco fino alla scadenza naturale, la primavera del 2019. Pirozzi resterà comunque consigliere e c’è curiosità su come Palombini traghetterà l’amministrazione di Amatrice verso il dopo Pirozzi.
Il momento non è dei più facili: il paese era e resta in pieno «tempo di guerra», con la fase dell’emergenza ancora da chiudere e con la ricostruzione che già ha fatto registrare importanti decisioni sull’assetto del paese nuovo. Non è un caso che la Carta dei principi e dei valori che dovrà guidare amministratori e tecnici nel ridisegno di Amatrice porti la firma di Palombini.
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