Rieti, l'acqua pubblica cambia gestione,
ma resta il nodo delle tariffe

Rieti, l'acqua pubblica cambia gestione, ma resta il nodo delle tariffe
di Alessandra Lancia
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Lunedì 11 Luglio 2016, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 13:46
RIETI - Acqua reatina, prove tecniche di «convenzione» tra Sogea e Acqua Pubblica Sabina, la spa pubblica dell’Ato 3 che da qui al 2018 dovrà rilevare la gestione del sistema idrico integrato locale. In settimana i dirigenti torneranno ad incontrarsi per mettere a punto le fasi di «aggancio» tra le due società, fermo restando il gap tra di esse, con Aps praticamente tutta da costruire e con Sogea che al momento rappresenta l’unico gestore locale che possa fare da«zoccolo duro» della nuova società.

Ma perché questo accada deve andare in porto la ripubblicizzazione di Sogea, con il sindaco Simone Petrangeli che ha già formalmente intavolato la discussione con Acea e con la multiutility romana disponibile ad uscire dalla società mista reatina. Già in sede di approvazione di bilancio della Sogea, entro la fine del mese, il percorso dovrebbe essere formalmente avviato ma non durerà meno di un anno.

Parallelamente bisognerà stringere la convenzione con Aps, e per questo sarà necessario affrontare una serie di nodi, a cominciare da quello delle tariffe, della fatturazione e, più in generale, dell’operatività di Sogea che si vorrebbe spalmare su tutto il bacino di riferimento di Acqua Pubblica Sabina. Di fronte a questo scenario, si registra una sostanziale convergenza politica tra Comune capoluogo, Provincia (a cui fa riferimento Aps) e Regione, che attraverso la fatidica delibera sull’interferenza d’ambito dovrebbe garantire alla società reatina le risorse per gli investimenti.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI
Anche i sindacati seguono passo passo la vicenda. E’ in seno ad un’assemblea sindacale indetta dalle rsu di Sogea che il sindaco, affiancato dal consigliere Giacomo Marchioni, ha illustrato la strategia dell’amministrazione rispetto al futuro di Sogea e alla gestione dell’Ato. E ora Cisl (Paolo Bianchetti), Femca Cisl (Antonio Martellucci) e rsu Femca Cisl (Emilio Fiocchi) in una nota sostanzialmente sposano il percorso in atto, pur invitando a tenere alta la guardia. «Aspettando di sapere la risposta di Acea sulla cessione della sua quota del 49% al Comune di Rieti, riteniamo che al momento Acqua Pubblica Sabina, futuro gestore dell’acqua dell’intera provincia, rappresenti una scatola vuota. Non sappiamo quale sarà il capitale sociale adeguato, l’organo amministrativo e soprattutto il piano industriale da attuare».

Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro alla Provincia. Ma per la Cisl «il patrimonio professionale di Sogea dovranno essere lo zoccolo duro iniziale di Aps, persino attraverso una incorporazione di Sogea nella nuova società, per non disperdere nulla di quanto fin qui acquisito con assoluta positività. Ciò con riferimento alla scadenza del 31 dicembre 2017 (termine ultimo per passare dall’attuale sistema di gestione idrica al nuovo, governato da Aps, ndr) che potrebbe mettere in discussione i livelli occupazionali di Acea».

Per la Cisl non si può «giungere in maniera frammentata e a spot verso la gestione unificata pubblica ma bisogna partire subito col piede giusto per arrivare a soluzioni condivise e valide per tutti i comuni del reatino». La vicenda poi si inquadra nel più generale contesto della «vertenza Rieti» aperta dai sindacati con la Regione in relazione al capitolo acqua: «Ci attendiamo trasparenza nelle scelte societarie e gestionali future, sapendo quale patrimonio l’acqua rappresenti per il nostro territorio».
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