Viterbo, acqua all'arsenico: Zingaretti
impone l'aumento delle bollette

Viterbo, acqua all'arsenico: Zingaretti impone l'aumento delle bollette
di Massimo Chiaravalli
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Lunedì 11 Novembre 2013, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 11:35
VITERBO - Arsenico, e adesso bisogner aumentare la tariffa dell'acqua.

La Regione Lazio ha infatti comunicato a Talete, Ato e sindaci, che dovranno accollarsi i costi di gestione degliimpianti - 4 milioni l'anno - provocando le ire del presidente della Provincia Marcello Meroi. Ma a scoprire le carte, nel senso più stretto del termine, è il portavoce di Fratelli d'Italia Paolo Bianchini: «Dopo l'interrogazione dell'europarlamentare Marco Scurria, la commissione europea ha risposto che è proprio la Regione a doversi fare carico delle spese».



Questo l'attacco di Meroi, a quattro mano con l'assessore all'Ambiente Paolo Equitani. «Nella lettera è specificato come, non avendo provveduto l’Ato ad uniformare il costo della tariffa - dicono - questa all’atto pratico non sia in grado di coprire i costi di gestione degli impianti. Di fronte al forte disagio che le popolazioni della Tuscia si sono trovate a dover subire a causa delle inadempienze regionali, come avrebbe potuto l’Ato aumentare il costo della tariffa? Oltre al danno dunque anche la beffa?».



Bianchini la vede allo stesso modo, ma aggiunge un elemento sostanziale alla discussione. «E' la Regione Lazio che deve farsi carico dei costi: questo ha risposto la commissione europea all'interrogazione di Scurria, poiché il Lazio ha un Pil superiore al 90 per cento della media dell'Ue. La Regione quindi non può lavarsene le mani così, deve provvedere». Secondo Fratelli d'Italia si è di fronte a un problema speciale, paragonabile a un terremoto o comunque a una catastrofe.



«La Regione ci costringe ad aumentare le tariffe - continua Bianchini - quando invece la commissione europea dice che deve pagare. Zingaretti era venuto in campagna elettorale a fare promesse, evidentemente da marinaio visto che si parla di acqua, ora puntualmente disattese. Se oggi siamo riusciti a scoprire questa contraddizione dobbiamo ringraziare solo Scurria».