Rieti, accoltellò un uomo: assolto per vizio di mente, ma dovrà andare in una Rems

Piazza Marconi a Rieti
di Emanuele Faraone
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 19:44

RIETI - Riconosciuto il vizio totale di mente: assolto (nel fatto) il 55enne reatino, Pierluigi Sfarra, che accoltellò, in un improvviso e immotivato scatto d’ira, Giovanni Formichetti, 76 anni, all’interno di un’autofficina a Rieti. Il Gup del tribunale di Rieti, Riccardo Giovanni Porro, al termine del giudizio abbreviato, ha contestualmente disposto l’applicazione della misura cautelare fino al 2028, da scontare all’interno di una Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), con controllo-valutativo semestrale della sua pericolosità sociale. Rischiava fino a 12 anni di carcere (l’accusa era di tentato omicidio), ma il riconoscimento della sussistenza del vizio totale di mente ha fatto scattare nei confronti di Sfarra (difeso di fiducia dall’avvocato Massimo Costantini del foro di L’Aquila) - la formula assolutoria, essendo stato riconosciuto non imputabile.

La perizia. All’esito della perizia psichiatric - disposta dal giudice attraverso il proprio consulente tecnico d’ufficio su richiesta del legale difensore - Sfarra è risultato incapace di intendere e volere al momento del fatto.

Tuttavia, in ragione della riconosciuta pericolosità sociale, sconterà una pena di 5 anni tra le mura di una residenza di sicurezza, dove sarà sottoposto a protocolli sanitari e cure terapeutiche e farmacologiche con controlli, ogni 6 mesi, per stabilire il grado di pericolosità sociale. Il consulente ausiliario del giudice - dottor Massimiliano Matteucci - ha determinato, per l’imputato, una sindrome da «disturbo schizoaffettivo di tipo paranoideo, caratterizzato dalla persistenza di sintomi di alterazioni delle funzioni cognitive, dell’umore nonché sintomi psicotici (deliri, allucinazioni) e paranoie persecutorie, con perdita di contatto con la realtà e difficoltà nell’instaurazione di rapporti sociali».

I passaggi. Oggetto e quesito della perizia psichiatrica erano infatti la valutazione di due fondamentali aspetti processuali: la capacità di Sfarra a stare in giudizio e quindi la sua imputabilità al fine di essere processato e l’accertamento se, al momento del fatto, sussistesse o meno un vizio parziale o totale di mente. Definito ora il processo penale, il procedimento - qualora fosse ritenuta non congrua la proposta risarcitoria spettante alle costituite parti civili (rappresentate in giudizio dall’avvocato Giovanni Magi) - il procedimento si trasferirà in sede civile.
Si trattò di un accoltellamento privo di ogni apparente motivazione quando Sfarra colpì Formichetti con dei fendenti all’addome, alla schiena e al collo. La lama, solo per pochi millimetri, non recise l’aorta all’altezza della gola, ma tagliò un nervo facciale che poi ha parzialmente inibito la funzionalità della muscolatura del viso. Era il 25 maggio 2022, Sfarra si trovava in un’autofficina in piazza Marconi a Rieti e si stava intrattenendo con un’altra persona sulla fattibilità o meno di alcune modifiche ad una motocicletta. In quel momento Formichetti, che aveva solo espresso un parere, improvvisamente aveva ricevuto una testata sul volto dal 55enne, che poi lo ha accoltellato per tre volte, rischiando di ucciderlo.

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