Cuore, tecnica e grinta: il talento
di Diego De Michelis fa volare
la Juniores: «Puntiamo al terzo
titolo». Le emozioni del debutto in A

Al centro Diego De Michelis
di Jacopo Persico
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Venerdì 26 Maggio 2017, 12:19 - Ultimo aggiornamento: 12:48
RIETI - Diciassette anni e un futuro tutto da scrivere. Diego De Michelis, laterale classe 1999, è stato fin qui uno degli assoluti protagonisti della splendida stagione della Juniores del Real Rieti: campionato e Coppa Provincia Rieti-Roma già in bacheca con la possibilità conquistare ancora un trofeo. «Due titoli conquistati sono un grande risultato – dichiara il laterale - Anche se la vittoria più grande sono l’unione e lo spirito del nostro gruppo».

E a livello personale che stagione è stata fin qui? «Non mi sono mai focalizzato sulle mie prestazioni – replica De Michelis - L’importante per me sono i risultati che la squadra riesce ad ottenere. Posso dire che ho sempre dato tutto in campo, poi lascio agli altri giudicare».

Il tempo delle meritate vacanze però ancora non è arrivato. L’obiettivo è conquistare il Trofeo Bruno Marconi: i reatini hanno centrato l'accesso alla seconda fase, grazie anche ai tre punti che saranno assegnati loro a tavolino visto che il Villa Aurelia si è ritirato (dunque non si giocherà la gara delle 19.30 di oggi). «Vogliamo il terzo titolo stagionale – continua De Michelis - Daremo il massimo affinché il triplete diventi realtà». Una stagione da incorniciare per il laterale amarantoceleste, che vive a Calvi dell'Umbria, studente liceale a Narni ed è cresciuto nel calcio a 5 a Montebuono: nell’ultima giornata del campionato di serie A contro il Futsal Isola è arrivato anche l’esordio tra i grandi. «Sono stati gli otto minuti più lunghi della mia vita: un sogno che si è trasformato in realtà. Ringrazio la società, il patron Pietropaoli, gli staff tecnici e tutti i compagni».

Sogni e obiettivi futuri? «La serie A e la nazionale sono i sogni nel cassetto. Spero che la mia semplicità e la mia passione possano portarmi lontano. Ho molto da imparare e altrettanto da crescere, ma darò tutto me stesso per non avere rimpianti. Nel calcio a 5 oltre a dei buoni piedi serve un grande cuore», conclude De Michelis.
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