Rapinata in casa, la Mobile convinta che i banditi abbiano avuto un basista locale

La palazzina di via Tito dove è avvenuta la rapina
di Emanuele Faraone
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Sabato 23 Dicembre 2023, 00:10

RIETI - Due malviventi. Accento straniero dell’est Europa. Decisi, professionisti del crimine. Forse, indirizzati da un basista locale. Si indaga a testa bassa negli uffici della squadra Mobile di Rieti dopo la rapina in casa avvenuta in via Tito a Rieti con una donna 80enne - Giuliana Rossini, vedova dell’ex presidente della Cariri, Alessandro Rinaldi - immobilizzata e incappucciata dai ladri che si trovavano all’interno della sua abitazione, quando la donna è rincasata. 

Le indagini avviate, subito dopo la rapina, stanno richiedendo un impegno di risorse fuori dal comune perché effettuate in concomitanza spazio-temporale con quelle ancora in corso dopo la tragedia dell’omicidio-suicidio avvenuto a Sant’Elia, dove un 80enne ha ucciso a martellate la propria moglie per poi togliersi la vita con il suo fucile da caccia. 

Allarme sociale. Le attività degli investigatori della Mobile si sono fatte particolarmente stringenti nelle ultime 48 ore per due ordini di motivi: quello legato ad una vicenda che ha creato un certo allarme sociale, determinando anche una criticità di pubblica sicurezza e poi perch gli elementi acquisiti a carico dei due malviventi che hanno agito - grazie non soltanto alla diretta testimonianza dell’anziana - potrebbero indirizzare le indagini verso l’individuazione dei responsabili della rapina che, fortunatamente, si è conclusa senza gravi conseguenze nei confronti dell’80enne.

Gente esperta. Anziana che non ha comunque subito azioni violente o atti costrittori. Le indagini vertono su due soggetti di statura e corporatura media, pelle bianca con chiaro accento dell’est ma una buona padronanza della lingua italiana come è stato possibile appurare dal breve dialogo intercorso tra la vittima e i banditi. 
Gente che, per come si è mossa il sangue freddo dimostrato, non è certo alla prima azione criminosa.

Ulteriori riscontri probatori, se gli autori della rapina risultassero segnalati e noti ai database delle forze dell’ordine, potrebbero arrivare da tracce e impronte eventualmente lasciate nella casa e ancora in corsa di repertamento da parte della Scientifica. 

Le immagini. Per il resto elementi sicuramente più dirimenti potrebbero arrivare dall’acquisizione dei filmati di alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona che potrebbero rivelarsi cruciali e determinanti qualora avessero ripreso i due malviventi al momento dell’arrivo e poi della successiva fuga, dopo aver sottratto contanti e un orologio di valore - un Rolex - dall’interno dell’abitazione senza riuscire a forzare una cassaforte probabilmente avendo dovuto mutare i loro piani a causa dell’inatteso ritorno della padrona di casa.

Ricerca dell'auto. Qualora poi fossero giunti a bordo di un veicolo direttamente in via Tito e fosse stata immortalata la targa dall’impianto di sicurezza, le indagini potrebbero giungere ad una svolta decisiva a stretto giro. 

Le testimonianze. Il personale della polizia di Stato nell’immediatezza del fatto – avvenuto in serata poco prima delle 20 quando anche diversi residenti della zona avevano transitato in via Tito – ha proceduto anche all’escussione di alcune persone dalle cui testimonianze potrebbero emergere nuovi indizi ed elementi utili alla serrata indagine in corso condotta dalla squadra Mobile reatina coordinata dal dirigente Marco Stamegna.

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