Rieti, Colasanti e Micheli, l'argento
mondiale universitario nel team
event è anche un po' sabino

I sabini protagonisti a Budapest
di Giacomo Cavoli
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Martedì 10 Luglio 2018, 12:26

RIETI - Dopo l'oro di Elena Micheli nell'individuale femminile di pentathlon moderno, dai Mondiali  Universitari di Budapest arriva anche l'argento azzurro nel team event firmato, oltre che da Riccardo Agazzotti ed Emma Rinaudo, dal sabino Alessandro Colasanti e dal fratello di Elena, Roberto Micheli, concludendo la prestazione di squadra con 1454 punti, alle spalle dell’Egitto a quota 1463 e davanti alla Polonia con 1407.
 

Una nuova formula, quella del team event, dove ciascun atleta della squadra porta a termine una delle quattro discipline del pentathlon moderno: a Colasanti (nella foto, a sinistra) è andato così il torneo all'italiana di scherma, a Micheli (nella foto, a destra) la combinata laser-run.
 

SCHERMA E COMBINATA LASER-RUN

Nella scherma con torneo all'italiana, il sabino di Casali di Poggio Nativo, Alessandro Colasanti (gruppo sportivo Carabinieri) realizza 232 punti grazie a 13 vittorie e 8 sconfitte, mentre un altro punto arriva con il bonus round: «Il miglior allenamento è la gara - commenta Colasanti - così mi è stata assegnata la scherma, dove devo ancora migliorare. Certo, potevamo puntare all'oro - riflette Alessandro - Potenzialmente, con una o due stoccate in più era possibile ottenere il primo posto grazie alla gara di scherma, la disciplina dove i punti che si guadagnano vengono tolti all'avversario. Ma alla fine c'è sempre qualche stoccata che va persa per strada».
 

Prima del laser run, la classifica vede in testa l'Egitto e seconda l'Italia, con sette secondi di distacco: Roberto Micheli (Fiamme Oro) realizza il secondo tempo nel laser-run, mantenendo così la seconda posizione e permettendo all’Italia di conquistare l'argento. «La squadra ha funzionato bene, fin da subito c'è stata una bella intesa che ha permesso di dare il massimo da parte di tutti - commenta Micheli - E' un momento positivo per me: mi sto togliendo un sacco di soddisfazioni, anche se quella di Budapest non è stata di certo la mia miglior corsa, perche vengo da una stagione piuttosto faticosa».

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