Npc Rieti, è festa salvezza
Nunzi: "Grande risultato per la città"
Feliciangeli annuncia l'addio / Foto

I festeggiamenti dei tifosi Npc Rieti
di Emanuele Laurenzi
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Domenica 17 Aprile 2016, 21:42 - Ultimo aggiornamento: 23:07

RIETI - Si finisce in lacrime, in un misto di gioia e commozione. In un tripudio di emozioni che avvolge la sala stampa, il capitano Picchio Feliciangeli prende la parola per dare quell’annuncio che, forse, era nell’aria, ma che nessuno aveva osato pronunciare. “Sono venuto per dirvi che questa volta è vero. Non ci saranno ripensamenti e questa potrebbe essere stata la mia ultima partita a Rieti. Non l’ho mai voluto dire perché c’era una partita da giocare e c’erano dei risultati da vedere. Volevo ringraziare davvero tutti, dal mio pubblico a tutti quelli che in questi 4 anni hanno creduto al progetto di Peppe. Non vorrei fare i nomi, ma vorrei ringraziare Luciano e il suo staff e tutto lo staff che gira intorno a Peppe. Sono stato benissimo e per me concludere qui a casa era un sogno e sono felicissimo di averlo realizzato. Concedetemi di ringraziare voi tutti che mi siete stati sempre vicini e tutta Rieti. E poi voglio ringraziare i miei ragazzi. Mi avete chiesto tante volte in questa stagione come riuscissi a giocare e voglio sottolineare che i miei compagni sono stati il mio elisir di giovinezza”. I conti continuano senza sosta e c’è chi grida alla salvezza: i calcoli confermano: per gli incroci dell'ultima giornata, è salvezza matematica.

IL COACH NUNZI
Il coach Luciano Nunzi sembra non volerlo ancora dire, ma il suo sorriso vale più di mille classifiche avulse. Il suo primo commento è sulla partita, su una serata carica di emozioni che si faticherà a dimenticare e su quel black out a metà gara che poteva essere decisivo in negativo. “Tortona è una grande squadra – commenta – e lo dimostra come ha cambiato tutto nel secondo tempo ha cambiato tutto. Avevamo fatto una fatica ad entrare emotivamente in partita e il black out ci ha bloccato e non è un caso che alla ripresa abbiamo subito un parziale di 7-0. Complimenti ai ragazzi che hanno fatto qualcosa di clamoroso, anche quando non veniva niente di quello che provavamo. Il resto lo ha fatto il clima del palazzetto che ci consentivano di rosicchiare punti agli avversari. A livello tecnico non è stata la più bella partita dell’anno, ma a livello emotivo lo è stata assolutamente. Non devono ingannare gli 81 punti, ma abbiamo giocato male in attacco, al fronte di una difesa buonissima. Nel secondo tempo abbiamo perso la lucidità che ci ha consentito di vincere a Trapani. E’ una squadra che ha ripreso una partita difficile da riprendere contro una squadra come questa”.

Dopo l’analisi della gara, il coach ha ripercorso le tante emozioni della stagione, a partire da quei due punti persi a Barcellona che, se non lasciati per strada, oggi avrebbero addirittura consentito di giocarsi un posto nei play off fino all’ultima sirena. “Mi dispiace per quei 2 punti persi – spiega Nunzi - ma soprattutto mi dispiace per quello che ha scatenato quella sconfitta e le critiche che ne sono nate. Alla fine la bilancia si va a pareggiare con i due punti di Trapani che non erano magari in preventivo. Nel finale hanno contato non solo le tante motivazioni, ma anche la possibilità di allenarsi al completo. Quando abbiamo ricominciato a fare il lavoro sul campo, semplificando tanto cose. Vorrei sottolineare anche la vittoria contro Siena qui, contro una squadra che era in un buonissimo momento. Ero fiducioso non solo per i punti in classifica, ma anche per le prestazioni. L’unico rammarico è di non aver avuto tutti i giocatori dall’inizio del campionato”.

L’ultima conferenza stampa della stagione regolare è anche l’occasione per il coach di togliersi qualche sassolino dalle scarpe e lo fa partendo dall’analisi della prestazione di uno dei giocatori più criticati a metà stagione, Rakeem Buckles. “Credo che qui quest’anno e in passato – dice - ci sia stata troppa fretta a mettere etichette alle persone e, negli anni, quelle etichette hanno fatto fare figure di basso livello a chi le ha messe. E’ un ragazzo giovane, alla prima esperienza in Italia e non si poteva pensare che fosse costante nel suo rendimento. Lui è stato bravo ad ovattarsi, anche perché è emerso il carattere degli americani che si sanno distaccare da ciò che gli succede intorno. Lo dovevamo aspettare e a Trapani e oggi ha fatto due grandi partite. La sua più grande difficoltà era quella di adattarsi al metro e al sistema arbitrale italiano. Per quanto riguarda questa prima stagione in A2 e la salvezza, credo sia un grande risultato per tutta la città, anche per le grandi difficoltà che ci sono state nell’organizzazione della squadra. Abbiamo fatto un salto doppio con l’accorpamento della Gold e della Silver. Qui contano tanto i dettagli e i particolari e stando dentro ce ne accorgiamo".

IL COACH CAVINA
Prima di Nunzi e di Feliciangeli, era intervenuto il coach avversario Demis Cavina che, da conoscitore di Rieti, non ha mancato di elogiare il pubblico e l’atmosfera. “Ho visto tante volte questo palazzetto - dice - e me lo ricordavo così.

Questo clima e questa partita ci serve tantissimo per i play off. Abbiamo giocato contro una squadra che sta giocando bene questo finale di campionato. A noi non sono venute bene le cose semplici. Abbiamo lasciato troppi rimbalzi in attacco. Abbiamo commesso tante ingenuità. Ripeto, per noi è una gara che conta tantissimo: nei play off giocheremo anche le nostre gare interne “fuori casa” per il problema palazzetto. Sono convinto che il lavoro di Rieti in questo periodo ha pagato, punendoci nelle cose semplici che sono venute anche quando eravamo sopra. Rieti è riuscita a prendere rimbalzi nei momenti decisivi e nei tiri liberi. Nel finale abbiamo fatto fallo sistematico perché era la scelta giusta e abbiamo mandato in lunetta un mio coetaneo e amico che ha fatto 2/2 e ci ha condannato”.

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