Movida rumorosa e non solo, l'accusa dell'esercente: il centro è diventato terra di nessuno. Caos, risse e vandalismi in tutti i week end

Movida rumorosa e non solo, l'accusa dell'esercente: il centro è diventato terra di nessuno. Caos, risse e vandalismi in tutti i week end
di Emanuele Laurenzi
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Sabato 26 Agosto 2023, 00:10

RIETI - «Il centro è ormai terra di nessuno, soprattutto nei fine settimana. Serve più attenzione, soprattutto serve far rispettare le regole anche alle attività: i bar sono bar, non luoghi da ballo». L’estate reatina diventa ancora più rovente proprio sul finire di stagione, col dibattito che si accende sul problema della movida senza regole in centro e, . Ad intervenire in maniera chiara e diretta è Ettore Cleri, titolare con il figlio dell’omonimo caffè in piazza del Comune. 

La protesta. Le proteste dei residenti non sono le uniche a risuonare tra le vie del centro, soprattutto dopo le “novità” delle ultime settimane: fuori da alcuni locali sono state piazzate casse che sparano musica ad altissimo volume, al punto che molte persone, soprattutto famiglie, si sono allontanate dal centro.

I residenti sono sul piede di guerra pronti a raccogliere firme, i cittadini si allontanano da una zona dove non è più possibile passeggiare e alcuni gestori di locali subiscono il problema: in questo quadro manca totalmente la figura delle istituzioni, che dovrebbero fungere da regolatore e controllore, ma che sono assenti. 

Quale centro? Il tema della musica troppo alta in centro è stato rilanciato da più parti, con il dibattito sfociato sui social col solito «a Rieti non si può fare mai niente». La questione stavolta sarebbe però ben diversa. «Le casse fuori dai locali non possono esserci», spiega Ettore Cleri, che poi aggiunge: «Perché vengono messe? C’è un regolamento sui dehors, su come devono essere fatti, ma nessuno lo rispetta. Non si tratta di un problema per il quale a Rieti non si possono fare le cose. Basta rispettare le regole, non si può imporre musica alta che “invade” anche gli altri locali o, addirittura, che non consente nemmeno alle persone di passeggiare o scambiare ue parole. Si tratta anche di una scelta di tipo commerciale che, spesso, non paga». Non è sfuggito a nessuno, infatti, che la musica altissima non fa rima con locale stracolmo e quest’anno in particolare, inoltre, le presenze serali in centro sembrano essere calate. Probabilmente anche per la situazione che si vive all’interno delle mura. 
«La piazza in cui crediamo è sparita – spiega Cleri – e questo è un fenomeno al quale va posto un freno. Si può fare solo col rispetto delle regole». 

Caos serale. Risse, malori, atti vandalici e caos: sono gli ingredienti delle notti dei fine settimana in centro, ormai gli stessi da troppo tempo. Chi lavora in piazza come Cleri ha una lunga serie di episodi da raccontare: dal ragazzo che si è denudato davanti a tutti a quelli che “collassano” dopo aver bevuto troppo, spesso anche a inizio serata. Ad accendere gli animi è per lo più l’alcol. «L’atmosfera estiva stimola a molte iniziative – dice Cleri – ci può stare qualcosa di diverso, ma sempre nei limiti. E’ una questione di licenze: se si organizzano serate musicali vanno fatte richieste, va pagata la Siae, vanno rispettate le norme. Non si possono fare iniziative solo nella logica del “facciamo baraonda”, perché poi la “baraonda” porta altri problemi. Qui si può fare tutto, questa ormai è diventata terra di nessuno». 

Un’amara riflessione che trova riscontro nelle segnalazioni, nei video e nelle foto del centro che spuntano dopo ogni fine settima, come è accaduto per tutto l’inverno nella zona di largo Alfani con risse e atti vandalici. Da tempo, troppo tempo, a Rieti manca il controllo. E la situazione sta sfuggendo di mano.

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