«Covid: la situazione attuale conferma che le vaccinazioni funzionano». Parla il direttore dell'ospedale de Lellis

«Covid: la situazione attuale conferma che le vaccinazioni funzionano». Parla il direttore dell'ospedale de Lellis
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Giovedì 6 Gennaio 2022, 00:10

RIETI - L’accelerazione dei contagi è stata spaventosa. Un aumento neppure immaginabile solo pochi giorni prima di Natale al quale, però, non fatto riscontro un proporzionale aumento dei ricoveri ospedalieri. E anche gli accessi al pronto soccorso sembrano restare sotto controllo. Elementi che portano a pensare a una forte contagiosità, legata comunque a una minore virulenza del virus. E’ così?

«I dati che registriamo in questi giorni - risponde Massimiliano Angelucci, dirigente della direzione medica del de Lellis - al di là delle valutazioni più o meno empiriche che si possono fare, una cosa certa la dicono: la grande importanza della campagna vaccinale.

A fronte di tremila contagi complessivi in provincia, in ospedale al momento sono fortunatamente ricoverate 20 persone presso Malattie Infettive e 3 pazienti in Terapia intensiva. Inoltre, il 90 per cento dei ricoverati non è vaccinato o non ha completato il ciclo vaccinale. Situazione diametralmente opposta rispetto allo scorso anno, quando nel dicembre del 2020 abbiamo registrato oltre 45 decessi con un tasso di ospedalizzazione pari al 90 per cento sugli oltre 65 posti letto attivati. Anche al Pronto soccorso degli attuali 10-15 accessi giornalieri per covid, al momento solo per il 10 per cento prevediamo il ricovero. Se il trend non subirà variazioni il Piano che la direzione aziendale ha predisposto per affrontare la nuova ondata con la distinzione di aree covid e non covid e l’apertura di posti letto dedicati, dovrebbe consentire una gestione ottimale di tutte le attività».

Le previsioni dei virologi dicono però che il picco dei contagi non si sia ancora raggiunto. C’è il rischio di dover fronteggiare anche una maggiore pressione al de Lellis?

«Se la pressione sull’ospedale dovesse aumentare repentinamente, l’Azienda è pronta ad attivare ulteriori posti letto in regime ordinario e in intensivo: come in passato la parola d’ordine sarà flessibilità».

Ma il virus è davvero meno pericoloso in questa fase?

«Di sicuro, Il virus sta correndo più velocemente ma con una forza inferiore per i soggetti vaccinati. Una buona notizia che potrebbe far apparire le varianti in circolazione, la Delta ancora prevalente e la Omicron che sta prendendo prepotentemente piede anche in Italia, più innocue ma che non deve trarre in inganno facendoci abbassare la guardia. La vaccinazione resta l’unica arma utile per evitare la malattia grave. La variante Omicron, ad esempio, nonostante la sua alta contagiosità, molto di rado ha conseguenze serie sui vaccinati e sulle persone che hanno ricevuto la terza dose, con un sistema immunitario sano. In questi casi sviluppa solitamente sindromi clinicamente meno aggressive. L’auspicio è quello che tutti i cittadini aderiscano alla campagna vaccinale, completino il ciclo primario senza esitazione ed eseguano la dose booster che aumenta lo scudo di protezione».

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