Il carabiniere sepolto da una valanga nelle Dolomiti era di casa in Sabina

Il carabiniere sepolto da una valanga nelle Dolomiti era di casa in Sabina
di Raffaella Di Claudio
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Venerdì 13 Gennaio 2023, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 16:48

RIETI - Dal 1996 al 2012 aveva prestato servizio presso il Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Poggio Mirteto, il maresciallo dei carabinieri Giovanni Andriano travolto martedì scorso da una valanga in Val Gardena e in fin di vita presso l’ospedale San Maurizio di Bolzano dove è arrivato in condizioni disperate nella tarda mattinata del 10 gennaio. Quarantanove anni, nato a Torino, istruttore del Centro di addestramento alpino di Vallunga a Selva Gardena oltre che guida alpina ed esperto di soccorso sulla neve, a metà degli anni ’90 era arrivato in Sabina.

La sua carriera. La compagnia di Poggio Mirteto è stata la sua prima destinazione e lì ha avuto modo di dare prova di grande professionalità nelle numerose indagini condotte in prima linea e nelle operazioni antidroga che furono portate avanti in quel periodo dagli uomini del Nor mirtense. Conosciutissimo e ricordato come una “grande persona” tanto a Poggio Mirteto quanto a Poggio Nativo dove per anni è stato sposato con una giovane del luogo, Andriano ha sempre avuto per la montagna un amore profondo che lo ha portato in tutto il mondo a scalare montagne. Anche in Sabina era riuscito a trovare un luogo dove praticare la sua passione e per allenarsi aveva scelto Roccantica dove una parete rocciosa è stata attrezzata per permettere agli scalatori professionisti, quale è il maresciallo, di praticare l’arrampicata sportiva. Undici anni fa, poi, aveva lasciato la provincia di Rieti per andare ad Aosta dove è rimasto fino al trasferimento in Val Gardena dove vive insieme all’attuale compagna Angela e al figlio di 5 anni.

Il trasferimento al nord. Lì è riuscito a coniugare le esigenze di lavoro con la passione per la montagna bene espressa nel suo sito “Emozioni alpine” dove sono raccolte e illustrate tutte le esperienze di guida alpina con immagini che lo ritraggono nelle sue scalate sia su ghiaccio sia su roccia.

Martedì alle 11.30 si stava esercitando insieme a due colleghi carabinieri istruttori, un uomo e una donna che sono usciti illesi dall’incidente.

Il maresciallo Andriano, infatti, si trovava in testa al gruppo quando è stato investito dal fronte nevoso che lo ha colpito e trascinato per decine di metri. Il militare è rimasto per diverso tempo sotto quasi tre metri di neve e ghiaccio tanto che, al momento dell’estrazione da parte dei soccorritori dell’Aiut Alpin Dolomites, la sua temperatura corporea era di 25 gradi. Le sue condizioni, nella serata di ieri, si confermavano gravissime.

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