Ad una settimana esatta dalla modifica dei parametri per il passaggio delle Regioni da una fascia di rischio all'altra, già è tornato a manifestarsi il timore di un nuovo periodo in zona gialla per almeno 3 dei territori della Penisola. Le più a rischio se il contagio dovesse continuare la sua corsa come in questo momento sono Sicilia, Sardegna e Lazio. A suggerirlo ovviamente sono i dati presentanti ieri nella consueta conferenza stampa sui numeri del monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità.
I PARAMETRI
Gli esperti hanno infatti appurato non solo che l'rt, l'indice che misura la replicabilità del contagio, è salito a 1,57 rispetto all’1,26 della scorsa settimana, quanto soprattutto che il numero di casi per 100mila abitanti (il valore necessario a comprendere la circolazione reale del virus) è salito da 41 a 58.
Zona gialla, dati e picchi
Con picchi in Sardegna (136,2 casi), Toscana (94,5) e Lazio (87,5). Fortunatamente però, proprio grazie all'ultima modifica dei parametri per la definizione delle fasce di rischio, a determinare l'ingresso in zona gialla non è più solo l'incidenza dei nuovi casi settimanali pari a 50 per 100 mila abitanti - altrimenti l'intera Penisola sarebbe già sottoposta alle limitazioni - ma anche i tassi di ospedalizzazione.
Si va in giallo infatti affiancando all'incidenza una percentuale di ricoverati in area medica pari al 15% e in terapia intensiva pari al 10%. In questo momento 8 regioni superaro il dato sulla circolazione del Sars-Cov2 ma nessuna si avvicina alle soglie critiche per misurare l'impatto del virus sulle strutture sanitarie. E allora come mai alcuni territori sono considerati più a rischio di altri? Semplicemente perché il trend delle occupazioni dei posti letto in area non critica e in terapia intensiva è al rialzo e potrebbe toccare le soglie critiche stabilite subito dopo Ferragosto.
A livello nazionale al momento il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2%, con un lieve aumento nel numero di ricoverati (da 165 il 20 luglio a 189 il 27 luglio). Mentre il tasso di occupazione in aree mediche è salito invece al 3% rispetto al 2% della scorsa settimana. Con un aumento dei ricoverati da 1.194 a 1.611.
Zona gialla: Lazio, Sicilia e Sardegna a rischio (cambio colore possibile già a fine agosto)
Le regioni del Meridione, meno attrezzate a livello sanitario e poste più sotto stress a causa delle massicce presenze turistiche, sono quelle con i parametri ospedalieri più elevati al 27 luglio. Sicilia, Calabria e Campania hanno un valore di occupazione nelle aree mediche rispettivamente dell'8%, del 6,6%, e del 4,9%. Per quanto riguarda le terapie intensive, Sicilia e Sardegna e Lazio hanno un valore di occupazione rispettivamente del 4,7%, del 4,2% e del 3,7%.
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