Variante Delta, allarme Cina: «È come a Wuhan». Biden: 100 dollari ai no vax perché facciano il vaccino

Variante Delta, allarme Cina: «È come a Wuhan». Piano Biden negli Usa: 100 dollari ai no vax perché facciano il vaccino
di Valentina Errante
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Venerdì 30 Luglio 2021, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 11:22

La Cina è di nuovo in allarme. Perché, come riporta il Daily Mail, dopo che i casi della variante Delta sono sfuggiti alle rigide chiusure delle frontiere, è stata colpita dal più esteso focolaio di Covid dall’epoca in cui l’epidemia è esplosa a Wuhan. Il Paese, che è orgoglioso del suo approccio di tolleranza zero al Covid, ha segnalato 206 nuovi casi dal 20 luglio, con epicentro Nanchino. L’epidemia è iniziata quando i lavoratori aeroportuali, che avevano pulito un aereo arrivato dalla Russia, sono risultati positivi. Da allora il virus,  sotto la forma del nuovo ceppo, si è diffuso in cinque province e almeno 13 città, compresa la capitale Pechino.

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Variante Delta, allarme Cina: «È come a Wuhan»

Sebbene il numero di casi sia relativamente piccolo, i contagiati sono sparsi in tutto il Paese e i media statali adesso paragonano questa situazione con l’inizio dell’epidemia, partita da Wuhan nel 2019.
Tutti i voli dall’aeroporto di Nanchino sono stati sospesi almeno fino all’11 agosto, per tentare di contenere i contagi, mentre a tutti i 9,3 milioni di persone che vivono in città è stato ordinato di sottoporsi a test molecolari. Centinaia di migliaia di persone sono state confinate nella provincia di Jiangsu, di cui Nanchino è la capitale, mentre 41mila sono state costrette a restare a casa nel distretto di Changping a Pechino.

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Le altre province

Anche le province di Sichuan e Liaoning hanno segnalato casi, così come la provincia di Hunan - dove è iniziata l’epidemia originale - dopo che quattro persone che avevano partecipato a un evento all’aperto nella città di Zhangjiajie sono risultate positive. Due persone identificate come contatti stretti di quei casi sono successivamente risultate positive dopo un viaggio a Pechino. Anche la provincia di Hebei e la Mongolia interna hanno effettuato test e tracciamento dei contatti, dopo alcuni arrivi da Nanchino.
Un altro focolaio ha colpito anche la provincia dello Yunnan, dopo che alcuni cinesi, tornati a casa da una visita nel vicino Myanmar - dove i casi sono in aumento a causa della variante Delta - sono risultati positivi.

Variante Delta

Secondo una relazione interna dei Centri statunitensi per il controllo delle malattie riportata dal Washington Post e dal New York Times, la variante Delta è più trasmissibile degli agenti patogeni che causano la Sars, l’ebola e il vaiolo e si diffonde facilmente come la varicella.

Ed è questo ceppo che ha provocato le recenti ondate di contagi in tutto il mondo, in particolare nella regione Asia-Pacifico. 

 

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Gli altri Paesi


Il governo delle Filippine ha annunciato che, la prossima settimana, si troveranno in isolamento più di 13 milioni di persone nella regione della capitale nazionale, a causa di un aumento dei contagi legato alla variante Delta. La variante è stata anche collegata a circa la metà dei nuovi casi a Tokyo. Una settimana dopo l’inizio delle Olimpiadi. il Giappone ha esteso lo stato di emergenza per il virus nella capitale, dopo che è stato registrato un picco nei contagi. Nel frattempo, l’Australia ha detto venerdì che riaprirà i confini e porrà fine ai blocchi quando i tassi di vaccinazione raggiungeranno l’80 per cento. 


Gli Usa


Gli Stati Uniti, intanto, hanno intensificato gli sforzi per vaccinare il maggior numero di persone, di fronte a un’ondata alimentata dalla variante Delta. Dopo l’aumento delle infezioni e dei ricoveri, il presidente Joe Biden ha chiesto a ogni lavoratore federale degli Usa di comunicare se sia vaccinato oppure di indossare la mascherina ed essere sottoposto al tes. «Se non sei vaccinato, presenti un problema a te stesso, alla tua famiglia e a coloro con cui lavori», ha detto ieri Biden. Il presidente ha anche affermato che chiederà al Pentagono di considerare di rendere obbligatorio il vaccino contro il coronavirus per il personale militare in servizio attivo e ha chiesto ai governi statali e locali di offrire 100 dollari a chi è contrario e decida invece  di sottoporsi all’immunizzazione. Il Pentagono ha affermato che tutto il suo personale militare e civile, che non sia vaccinato, dovrà indossare mascherine, sottoporsi a test regolari e a restrizioni di viaggio.
Intanto il Cdc (Centro di prevenzione e controllo delle malattie) ha già chiesto alle persone che si trovino nelle zone in cui il virus è più diffuso di indossare nuovamente le mascherine in casa. La raccomandazione riguarda anche i vaccinati. 

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Le prese di posizione, però, si fermano prima di un obbligo di vaccinazione, politicamente sensibile per i lavoratori federali. I dati però portano a un drammatico ritorno alle restrizioni, dopo una rapida fase di vaccinazione. L’ondata in tutta l’America - che ha il più alto numero di morti di Covid-19 noto al mondo - ha lasciato i primi ad adottare il vaccino arrabbiati con coloro che finora hanno optato contro il colpo. “È quasi come se non si preoccupassero del resto del mondo”, ha detto all’Afp Alethea Reed, amministratrice sanitaria di 58 anni a Washington. «Sono egoisti ed egocentrici».  Finora è noto che quasi 4,2 milioni di persone sono morte di Covid-19 in tutto il mondo e i vaccini sono ampiamente considerati l’arma principale contro la malattia.

Israele


Israele è stato uno dei primi leader nelle vaccinazioni, con circa il 55% della popolazione completamente vaccinata, con due dosi di vaccini mRma, prodotti da Pfizer-BioNTech e Moderna.
Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha annunciato che alle persone di età superiore ai 60 anni verrà offerto un terzo richiamo già da domenica.
Ma, mentre le nazioni ricche come Israele possono offrire la terza dose, molti paesi più poveri stanno lottando per fornire anche la prima. Secondo un conteggio dell’Afp, sono state somministrate più di quattro miliardi di dosi in tutto il mondo. I paesi ad alto reddito hanno erogato una media di 97 vaccinazioni ogni 100 abitanti rispetto a solo 1,6 nelle nazioni a basso reddito.

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