Variante Delta, lo statistico: «L'epidemia rallenta, finito effetto Europei non ci sarà quarta ondata»

Variante Delta, lo statistico: «L'epidemia rallenta, finito effetto Europei non ci sarà quarta ondata»
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Lunedì 26 Luglio 2021, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 02:25

La pandemia rallenta. Arrivano buone notizie o almeno c'è chi prova a vedere l'altro lato della medaglia. «La crescita del numero di nuovi positivi registrati ogni giorno dovrebbe fermarsi per la fine del mese di luglio o la prima settimana di agosto, al più tardi. Potremmo essere, quindi, ben presto al picco di incidenza, o meglio ad un plateau, un periodo in cui i contagi saranno relativamente elevati (intorno ai 10mila casi, nello scenario peggiore; circa 6.500 in quello migliore) e costanti. Questo perché si sta esaurendo l'effetto congiunto della variante Delta e degli assembramenti legati ai festeggiamenti per la vittoria degli Europei. L'epidemia rallenta la sua crescita. La temuta quarta ondata è sempre meno probabile».

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 Lo afferma Antonello Maruotti, ordinario di Statistica all'Università Lumsa e cofondatore dello StatGroup19, gruppo inter-accademico di ricerca statistica sulla pandemia da Covid19, ha presentato così i risultati dello studio sugli ultimi dati relativi ai contagi e alle ospedalizzazioni. «Sono infatti eventi esterni, come appunto gli assembramenti per le partite dell'Italia, ad aver spinto in modo eccessivamente veloce i nuovi contagi, in questa fase - ricorda - Limitare assembramenti, in assenza di controlli, di grandi folle riporterà l'epidemia sotto controllo.

La vaccinazione della popolazione aiuta a contenere la ripresa del contagio, ma la quota di non vaccinati è ancora elevata e brevi periodi di rapida ripresa dei contagi sono sempre probabili. Nulla di cui preoccuparsi, per ora».

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Secondo Maruotti: «Vedremo salire, ma lentamente, i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Il sistema sanitario nazionale non andrà, però, in sofferenza, ormai sappiamo della traslazione temporale tra crescita dei casi e ospedalizzazioni. Le ospedalizzazioni di oggi sono frutto dell'incremento dei casi nelle ultime due settimane. Tutto come atteso, quindi. Anzi, la vaccinazione ha ridotto la gravità delle infezioni e, in pratica, sono solo coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale ad essere a rischio. Non bisogna tuttavia abbassare la guardia - conclude - È necessario evitare situazioni e luoghi in cui il distanziamento sociale non può essere garantito, soprattutto in presenza di individui non vaccinati».

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