LA GIORNATA

Riforma giustizia, da Cdm via libera al ddl Nordio: via l'abuso d'ufficio, limiti ai poteri di appello del pm

Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma presentata dal guardasigilli Carlo Nordio

Riforma giustizia, da Cdm via libera al ddl Nordio: via l'abuso d'ufficio

Meloni firma dpcm: Gelera e D'Ascenzo commissari Inps e Inail

È stato firmato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, il dpcm per la nomina dei commissari di Inps e Inail. Il ruolo sarà ricoperto da Micaela Gelera per l'ente di previdenza mentre all'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro andrà Fabrizio D'Ascenzo.

Nordio: «Rapida approvazione, l'opposizione non sia emotiva»

«Spero che l'approvazione della riforma avvenga nel più breve tempo possibile. Mi auguro che l'opposizione sia fatta in termini razionali e non emotivi. Il Parlamento deve essere disposto ad ascoltare. Il mio auspicio è che si argomenti con le ragioni del cervello». Lo ha detto il ministro Nordio nella conferenza stampa a Palazzo Chigi

Giudici popolari in Corte d'Assise

Si introduce una norma di interpretazione autentica per chiarire che il requisito di età massima fissato per i giudici popolari delle Corti d'Assise in 65 anni deve sussistere soltanto al momento della nomina. Si evita così il rischio che, in procedimenti per gravissimi reati anche per mafia e terrorismo, siano ritenute nulle le sentenze pronunciate da Corti d'Assise nelle quali un giudice popolare abbia superato i 65 anni durante il processo.

Video

 

Limiti alle impugnazioni dei pm

Il ddl ridisegna il potere d'impugnazione del pubblico ministero contro le assoluzioni in primo grado per escludere che possa proporre appello rispetto a sentenze relative a reati di contenuta gravità. Ma restano appellabili le decisioni di assoluzione per i reati più gravi, compresi tutti quelli contro la persona che determinano particolare allarme sociale, tra i quali sono ricompresi i reati cosiddetti da codice rosso.

Informazione di garanzia

Nel ddl si prevede che nell'informazione di garanzia deve essere ora contenuta una descrizione sommaria del fatto su cui si indaga, che oggi non è prevista. Si prevede anche che la notifica avvenga con modalità che tutelino maggiormente l'indagato, stabilendo che la consegna avvenga in modo da garantire la riservatezza del destinatario.

Misure cautelari

Il ddl prevede interventi sull'applicazione delle misure custodia cautelare, per le quale sarà necessario l'interrogatorio di garanzia dell'indagato, a meno che non sussista pericolo di fuga o di inquinamento delle prove. Si introduce il principio del contradditorio preventivo in tutti i casi in cui, nel corso delle indagini preliminari, non risulti necessario che il provvedimento cautelare sia adottato "a sorpresa". Questo per evitare l'effetto dirompente sulla vita delle persone di un intervento cautelare adottato senza possibilità di difesa preventiva e per consentire al giudice un contatto diretto on l'indagato prima dell'adozione della misura. La decisione, nel caso della custodia cautelare in carcere, sarà affidata non al gip ma a un collegio di tre giudici. Questa disposizione, dato l'impatto sull'organizzazione dei tribunali, entrerà in vigore tra 2 anni per consentire un intervento di ampliamento della pianta organica dei magistrati di 250 unità

Le intercettazioni

Non devono essere riportate le conversazioni e i dati relativi a soggetti non coinvolti dalle indagini, se non considerati rilevanti per il procedimento. Già oggi la legge vieta la pubblicazione del contenuto di intercettazioni fino al deposito: ora anche dopo il deposito degli atti, la pubblicazione del contenuto (totale o parziale) è possibile solo se le conversazioni sono citate dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzate nel corso del dibattimento.

E non può essere rilasciata copia delle intercettazioni di cui è vietata la pubblicazione quando la richiesta è presentata da un soggetto diverso dalle parti o e dai loro difensori. Viene inoltre ampliato l'obbligo di vigilanza del pubblico ministero sui cosiddetti brogliacci e il dovere del giudice di "stralciare" le intercettazioni, includendovi, oltre ai già previsti "dati personali sensibili" anche quelli "relativi a soggetti diversi dalle parti" (fatta salva, anche in questo caso, l'ipotesi che essi risultino rilevanti ai fini delle indagini)

Abrogazione dell'abuso d'ufficio e modifiche a traffico di influenze illecite

Abolizione dell'abuso d'ufficio e modifiche al traffico di influenze illecite, che viene meglio definito e tipizzato e «limitato a condotte particolarmente gravi». Aumentano le pene previste che vanno da un anno e 6 mesi a 4 anni e 6 mesi. Per il reato è anche prevista la non punibilità se l'autore collabora con la giustizia.

Nordio: nessun bavaglio alla stampa

Nella riforma approvata dal Cdm non c'è «un bavaglio alla stampa». Lo ha assicurato il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

Tajani: «Se Berlusconi fosse qui, sarebbe soddisfatto»

In Consiglio dei ministri «ho voluto ricordare l'umanità di questo uomo che si è battuto sempre per gli ideali in cui credeva. Checché ne possano dire i detrattori, uno di questi era la giustizia giusta per ogni cittadino che potesse essere giudicato con le regole e le garanzie che in una democrazia spettano ad ognuno di noi. Sarebbe soddisfatto se fosse qui ad ascoltare le parole del ministro Nordio» sulle «decisioni adottate dal Cdm in materia di diritto penale». Così, visibilmente commosso il vicepremier e coordinatore di Fi Antonio Tajani, ricordando in conferenza stampa a Palazzo Chigi Silvio Berlusconi al termine del Cdm che ha dato disco verde alla riforma della giustizia.

«Riforma frutto di 6 mesi di lavoro»

«Riforme come quelle oggi approvate dal Cdm non si improvvisano in due giorni, ma sono il frutto di sei mesi di lavoro di uno staff estremamente preparato del nostro ministero». Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio al termine del Cdm sulla riforma della giustizia.

 

Nordio: nessun vuoto di tutela senza l'abuso d'ufficio

«Ho sentito inesattezze sul vuoto di tutela che si realizzerebbe con l'abolizione dell'abuso d'ufficio che non c'è affatto, il nostro arsenale è il più agguerrito d'Europa». Lo ha detto il ministro della Giustizia Nordio nella conferenza stampa al termine del Cdm.

Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma presentata dal guardasigilli Carlo Nordio che tra l'altro cancella il reato di abuso d'ufficio e pone limiti al potere di appello del pm

© RIPRODUZIONE RISERVATA