Elezioni regionali, il punto sulle possibili alleanze Pd-M5s e sulle mosse del centrodestra

In Abruzzo si vota il 10 marzo 2024, arriva il sì di Azione sul nome di Luciano D’Amico. In Sardegna rispunta il dem Renato Soru

Elezioni regionali, il punto sulle possibili alleanze Pd-M5s
di Riccardo Palmi
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 17:18

Campo largo sì o no. Se alle elezioni europee, a causa del sistema proporzionale, ognuno va per conto suo, nel 2024 si vota anche in Piemonte, Sardegna, Umbria, Basilicata e Abruzzo. E qui, tra Pd e M5s (ma anche Azione) si tratta e di discute su possibili alleanze, necessarie per provare a invertire un trend che oggi vede 15 regioni in mano al centrodestra.

Campo largo a rilento

In Abruzzo si vota il 10 marzo 2024, mentre è al vaglio la possibilità di aprire le urne anche lunedì 11. E nel frattempo è arrivata anche l'ok di Azione sul nome dell’ex rettore dell’Università di Teramo Luciano D’Amico, già sostenuto da Pd e M5s. «Elly Schlein ha rilanciato il modello Abruzzo e c’è convergenza di tutti: andremo in quella direzione», ha dichiarato Carlo Calenda. In Sardegna invece si vota il 24 febbraio: qui il Pd potrebbe "cedere" sul nome della pentastellata Alessandra Todde, già viceministro dello sviluppo economico. Anche se al Nazareno qualcuno non sarebbe contento: la Sardegna infatti è considerata una Regione più "scalabile" e - si mormora - non si vede perché lasciarla ai pentastellati, con cui i rapporti sono peraltro altalenanti, anche a causa dei continui distinguo di Conte che punta al sorpasso sui dem alle europee. E nel frattempo c'è l'ex governatore del Pd Renato Soru che dichiara: «Ho un progetto chiaro che voglio presentare ai sardi», dichiarando di «sentirsi già un candidato» e confidando nella «grande fiducia nella ragionevolezza del centrosinistra sardo».

Le regionali hanno il doppio turno (e quindi sono possibili riposizionamenti al ballottaggio) ma certo convergere su un candidato comune aumenterebbe le chance di vittoria.

In Piemonte la partita è più o meno la stessa, ma al contrario: il M5s potrebbe appoggiare la vicepresidente nazionale del Pd Chiara Gribaudo, ma filtra la volontà dei pentastellati di correre da soli (nonostante i risultati passati non siano stati esaltanti). In Umbria - dove oltre al centrodestra c'è anche il sindaco di Terni Stefano Bandecchi con la sua lista -  invece per ora non filtra nulla. In Basilicata M5s e Pd lavorano da tempo a un accordo comune, anche se «nessun nome è ancora arrivato al vaglio del tavolo» ha fatto sapere il segretario regionale del Pd, Giovanni Lettieri.

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Il fronte del centrodestra

Per quanto riguarda i partiti della maggioranza, sarebbero al momento sicuri della riconferma Marco Marsilio in Abruzzo (Fratelli d'Italia) e Alberto Cirio in Piemonte (Forza Italia), che non correrà dunque alle elezioni europee. Sarebbe incerta invece la ricandidatura del presidente della Sardegna, Christian Solinas, in quota Lega, sul quale gli alleati di governo sembrano nutrire dei dubbi.

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