Matteo Salvini ha pubblicato su X - che prima si chiamava Twitter - un video relativo a una manifestazione del 2018, quando a Catania si protestava per chiedere lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti, in cui è ripresa una donna somigliante a Iolanda Apostolico, la giudice che alcuni giorni fa non ha convalidato il fermo nel Cpr di Pozzallo a 4 migranti, definendo illegittimo il decreto del governo. «Io ero vicepremier e ministro dell'Interno», scrive Salvini nel tweet, «l'estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati e la folla urla "assassini" e "animali" ai poliziotti. Mi sembra di vedere alcuni volti familiari».
LA LEGA
Sì, tra quei manifestanti, in t-shirt nera molto combat, c'era una donna somigliante alla magistrata Apostolico.
E parte una serie di moniti lanciati sulle varie piattaforme social al grido: «Apostolico faccia chiarezza!». Segue messaggio in cui Salvini aggiunge: «Prendo atto con sconcerto di quanto sta emergendo» sulla giudice catanese. In particolare la nota della Lega fa riferimento alla presenza del magistrato e del compagno, «a sua volta funzionario del Palazzo di Giustizia etneo, pubblicamente schierato contro la Lega e dalla parte dei manifestanti». Tutto ciò «rafforza la sensazione di totale allineamento ideologico della coppia, perfino nel bel mezzo di una manifestazione con grida assassini e animali di fronte alla polizia». Se l'Anm continua a difendere Apostolico, insieme alla sinistra che però è più o meno imbarazzata dalla pubblicazione del video, piovono molte critiche. Il consigliere laico del Csm, Enrico Aimi (Forza Italia), presidente della Prima Commissione a Palazzo dei Marescialli, quella che si dovrà pronunciare sulla pratica a tutela della magistrata di Catania chiesta da 13 consiglieri togati, osserva: «E opportuno non dimenticare mai che la Giustizia è - mutatis mutandis - come la moglie di Cesare: non deve essere solo terza e imparziale, ma deve anche apparire tale. Il ruolo del magistrato richiede che l'autonomia e l'indipendenza non si limitino esclusivamente allo svolgimento delle funzioni giurisdizionali, ma deve riguardare anche la sua proiezione esterna». Intanto Fratelli d'Italia prepara un'interrogazione parlamentare, sottolineando che «Apostolico è mossa da una impostazione ideologica». Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, si concentra anche su un altro caso, riguardante il tribunale di Firenze che ha deciso di non rimpatriare un richiedente asilo arrivato dalla Tunisia: «Non spetta a un giudice decidere se la Tunisia è un Paese sicuro o meno».
VIA DA FACEBOOK
Quanto alla Apostolico, nel frattempo ha chiuso il suo profilo Facebook. Anche perché c'è chi sostiene di aver letto alcuni suoi post, prima della decisione di lasciare il social, di sostegno alla ong Open Arms e avrebbe condiviso diverse campagne lanciate da Potere al Popolo contro la destra e una mozione di sfiducia contro il leader leghista Salvini nel 2018. Il compagno della giudice del resto non fa mistero delle sue simpatie per Potere al Popolo e non risparmia critiche alla politica sull'immigrazione anche dei passati governi di centrosinistra. Il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, è comunque schieratissimo in difesa della magistrata e accusa: «Si accentua la tendenza a giudicare la terzietà del giudice, che va valutata dentro il processo, andando dalla critica del provvedimento, che è legittima, allo screening della persona, cioè vedere chi è il giudice anziché guardare quello che ha scritto». Ma a livello politico non è solo il centrodestra che critica Apostolico per il video, anche R\enzi - che pure è agli antipodi della politica del governo sull'immigrazione - è molto netto e dice parole di buon senso: «Trovo scandaloso che un magistrato vada in piazza. Se vuoi fare politica, non fai il magistrato».