Elezioni europee, il pressing di Elly Schlein su Emiliano, Bonaccini e De Luca

Le elezioni europee sono sempre più vicine ed Elly Schlein deve ancora incasellare molti possibili candidati. Da Vicenzo De Luca a Stefano Bonaccini, passando per Michele Emiliano. Nel frattempo la leader del Partito Democratico non ha ancora fatto sapere se si candiderà in Europa o meno

Elezioni Europee, ecco chi vorrebbe Elly Schlein del suo partito
di Monica De Chiari
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 19:03

La parte del leone, la fanno le elezioni europee, che, complice il sistema di voto proporzionale, devono essere considerate un vero e proprio test di mid term per maggioranza e opposizioni, in particolare per il Partito Democratico di Elly Schlein

Mancano meno di cinque mesi alle elezioni europee e la questione delle candidature all'interno del Pd, è entrata nel vivo: a tenere banco nel dibattito l'ipotesi, mai espressa né smentita esplicitamente dalla diretta interessata, di una candidatura in tutte e cinque le circoscrizioni della segretaria Elly Schlein, per fronteggiare la stessa mossa che potrebbe fare Giorgia Meloni con Fratelli d'Italia. Ufficialmente al Nazareno non se ne stanno ancora occupando, in realtà è da tempo che si lavora in vista del voto di giugno. Ancora ufficialmente, Elly Schlein non ha fatto sapere a nessuno del suo partito se correrà o meno, ma ai suoi fedelissimi ha lasciato intendere di essere in corsa.

Stefano Bonaccini 

Ovviamente non ci può essere solo lei.

La caccia dem a quelle che potrebbero essere delle candidature simbolo, ovvero quelle portatrici di voti, è assolutamente aperta. Un dibattito esiste già, non solo perché la scelta delle candidature è particolarmente importante per il risultato elettorale (visto che alle europee si vota con le preferenze), ma perché poi, a cascata, determina un gioco di incastri sugli altri nomi da mettere in lista e sulle possibilità di elezione dei singoli candidati, anche per le elezioni regionali. Il primo fra tutti a cui potrebbe interessare un seggio a Bruxelles è Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e del Pd, che però dall'altra parte non vede di buon occhio una candidatura di Elly Schlein in tutte le circoscrizioni. «Noi, ha detto, siamo un grande partito, che ha una classe dirigente molto robusta, se Schlein si vuol candidare ci mancherebbe, personalmente ritengo, come ha detto anche Prodi che non sia quello che attiene a un partito plurale, come il nostro. Abbiamo un'idea diversa di come affrontare le candidature. Giorgia Meloni vuole fare un referendum su se stessa perché non vuole parlare d'Europa». 

Bonaccini lo dice a ragion veduta, proprio perché amministratore in pista per un seggio a Bruxelles. Accantonato il terzo mandato, per il Pd emiliano-romagnolo l’uscita anticipata del governatore servirebbe a lasciare la guida della Regione a un esponente in grado di consolidarsi in vista del 2025. Difatti Schlein ha chiesto e ottenuto la disponibilità di Bonaccini a guidare le liste nel Nordest. Salvo probabilmente farlo lei in quanto è la sola zona dove tener testa a Meloni. Nonostante questo, molti sono i sostenitori interni al partito a credere che una candidatura di Bonaccini per l'Europarlamento sia un errore. Andare in Europa significherebbe perdere i contatti con la politica nazionale, proprio in una fase che per il Partito Democratico si profila non priva di travagli e cambiamenti.

Michele Emiliano e Vincenzo De Luca

Ma da gestire per la segretaria dem non c'è soltanto Stefano Bonaccini. Sono ancora tante le caselle scoperte in un tempo sempre minore e specialmente al sud, lo sguardo di Elly Schlein va ai governatori di Puglia e Campania, Michele Emiliano e Vincenzo De Luca la cui candidatura in Europa è tutt'altro che scontata. I due si sono incontrati dieci giorni fa a Bari per la presentazione del libro "Nonostante il Pd", occasione per far pesare l’asse del Sud sia rispetto al governo che rispetto alla leadership dem, come si evince dalle parole di Emliano: "Io ed Enzo stiamo combattendo una battaglia complicata su molti fronti" dice. "Sono molto felice del fatto che Enzo sia qui, perché l’unità di azione tra le nostre regioni è importantissima per quello che ci aspetta". E' soprattutto su di lui che si sta concentrando il pressing da parte della leader dem verso l'Europarlamento ma il governatore recalcitra e non sembra affatto convinto. Al pari di Bonaccini teme che una scelta del genere lo faccia scomparire dalla ribalta nazionale sotto i cui riflettori poi, sarebbe diffcile tornare. Ma la leader del Nazareno non si fa spaventare. Schlein è intenzionata anche a trovare la via per un armistizio con il potente De Luca, sapendo che fare a meno dei suoi voti in Campania potrebbe rappresentare un problema. Un'altra idea sarebbe quella di candidare il figlio Pietro, ma non è affatto detto che l'operazione vada in porto.

All'interno del Partito Democratico dunque, la vicenda delle candidature non viene vissuta benissimo. C'è chi già ha detto "no grazie", dall'altra chi ancora non dice e chi invece aspira a diventarlo un europarlamentare, come Dario Nardella e Matteo Ricci nel centro, Sandro Ruotolo nel sud, e Giorgio Gori nel nord ovest. Tra i dem romani la situazione non migliora, Zingaretti potrebbe decidere di non allontanarsi dal Paese. Senza di lui ne Emilano o De Luca, la raccolta in campo dei voti nel partito di Elly Schlein per quelle regioni, potrebbe rivelarsi molto meno ricca del previsto. 

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