Calenda annuncia nuovi ingressi in Azione, tra le ipotesi Alessio D’Amato ed Elena Bonetti

Lunedì la conferenza stampa in Senato con la presentazione dei nuovi arrivi. Il maggiore indiziato sembra essere Alessio D'Amato, consigliere del Lazio dimessosi un mese fa dall'Assemblea nazionale del Pd in polemica con Elly Schlein

Calenda annuncia nuovi ingressi in Azione, tra le ipotesi Alessio D’Amato ed Elena Bonetti
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Sabato 15 Luglio 2023, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 16:28

Lunedì  Carlo Calenda «terrà una conferenza stampa» al Senato «per annunciare nuovi ingressi» in Azione. L'annuncio è piuttosto stringato e non chiarisce se si tratterà di parlamentari o politici locali. Insomma, l'idea è quella di non bruciare la notizia, lasciando un po' d'attesa.

Qualche ipotesi però può essere fatta: il primo indiziato sembra essere Alessio D’Amato, consigliere regionale del Lazio, ex assessore alla Sanità con Zingaretti e candidato per il centrosinistra unito (Azione inclusa) alle ultime regionali, vinte da Francesco Rocca. Lo stesso D'Amato si era dimesso un mese fa dall'assemblea nazionale del Pd, definendo «un errore politico» la scelta della segretaria Schlein di partecipare al corteo del M5S conclusosi con le parole dal palco di Beppe Grillo sulle «brigate di cittadinanza» e l'invito a «mettere il passamontagna». Un altro nome che circola è quello di Elena Bonetti: la deputata, nonché ex ministra della Famiglia con Draghi, ha sempre cercato di costruire ponti tra Calenda e Renzi, anche nei momenti in cui i rapporti tra i due erano più tesi e, lei stessa, non ha mai interrotto le relazioni con il gruppo di Azione. Sia Bonetti che il suo partito hanno però smentito ipotesi di addio.

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Momento positivo

In ogni caso, l'arrivo di facce nuove sembra certificare il buon momento di Azione, che gli ultimi sondaggi di Quorum-YouTrend danno oltre un punto sopra Italia viva (3,5% contro 2,4%). Il partito di Renzi sarebbe addirittura sotto +Europa di Emma Bonino. Ad oggi, il partito di Calenda è, per le rilevazioni, a mezzo punto dalla possibilità di entrare da solo al Parlamento europeo nel giugno 2024 (la soglia di sbarramento è al 4%). Per ora è ancora fantapolitica, ma non è male considerando che un paio di mesi fa Calenda sembrava essere quello uscito peggio – almeno a livello di "narrazione" – dalle polemiche con Renzi dopo la mancata costituzione di un partito unico. A fine aprile, poi, con l'approdo di Enrico Borghi dal Pd a Italia viva, quest'ultima non solo aveva superato Azione come numero di parlamentari ma anche guadagnato la possibilità di creare un gruppo autonomo al Senato.

Un'ipotesi presto smentita, ma che sembrava il primo passo per la creazione di un "polo dei riformisti" renziano, svincolato da Calenda. In quei giorni, peraltro, erano passate da Azione a Italia viva Giulia Pigoni, consigliera regionale in Emilia-Romagna, e la deputata Naike Gruppioni. Oggi invece si diffondono sempre più le voci (smentite anch'esse) di smobilitazione nel partito di Renzi, che vorrebbero, oltre a Bonetti, anche Ettore Rosato prossimo all'addio, in direzione centrodestra.

 

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