Robert De Niro, in Italia per i suoi 80 anni: l'amicizia con Sorrentino, i 7 figli, il nipote morto a 19 anni

I suoi bisnonni erano molisani, dal 2006 ha preso la cittadinanza parallela a quella americana

Robert De Niro, in Italia per i suoi 80 anni: l'amicizia con Sorrentino, i 7 figli, il nipote morto a 19 anni
di Gloria Satta
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Lunedì 14 Agosto 2023, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 09:32

Il mondo intero si prepara a celebrare il suo 80esimo compleanno che cade giovedì 17 agosto. E lui, Robert De Niro, ha scelto di avvicinarsi alla fatidica data regalandosi un viaggio in Italia, il Paese originario dei suoi bisnonni molisani e di cui dal 2006 ha preso la cittadinanza parallela a quella americana. Grandi mangiate tra le isole Eolie e la Costiera Amalfitana, giri turistici per le città, osservazione dei monumenti, perfino la sacramentale foto (sorridente) con un Pulcinella nei vicoli di Napoli. Ma l'apoteosi di questo Grand Tour estivo del mostro sacro del cinema, vincitore di due Oscar (nel 1975 per Il Padrino II, nel 1981 per Toro Scatenato) e immancabilmente considerato l'erede di Marlon Brando con cui nel 2001 girò il non memorabile The Score, è stata la visita al set dell'amico Paolo Sorrentino che tra il capoluogo campano e Capri sta girando il nuovo film, ancora senza titolo, centrato su una donna che si chiama Partenope come la sua città: la foto dell'abbraccio tra il regista premio Oscar e l'attore, postata da Paolo sui social, ha fatto il giro del web, perfetta sintesi di talento, grande cinema, affinità umane e artistiche.

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LA FAMIGLIA

Ottant'anni e non sentirli. Fin troppo facile osservare che per DeNiro la vita ricomincia nell'età in cui i comuni mortali si godono da un bel pezzo la pensione. E non solo perché a maggio scorso l'attore è diventato padre per la settima volta: dopo i primi 6 figli avuti da 3 donne diverse, già nonno di 4 nipoti, ha avuto la piccola Gaia Virginia dall'attuale compagna 45enne Tiffany Chen, campionessa di arti marziali. Protagonista in passato di cult come Mean Streets, Il Padrino II, Taxi Driver, Novecento, Toro Scatenato, Innamorarsi, Mission, Quei bravi ragazzi e in Italia prima C'era una volta in America di Sergio Leone poi Manuale d'amore 3 di Giovanni Veronesi, oggi anche nel lavoro Bob sta vivendo una nuova primavera: con 8 film in cantiere o in uscita, tra cui 3 serie tv, è pronto a tornare nell'olimpo di quel grande cinema che nelle ultime stagioni è stato da lui un po' snobbato a favore di filmetti dimenticabili girati solo per far cassa, e magari pagare gli alimenti all'ex moglie Grace Hightower. Con grande gioia del suo pubblico, De Niro è tornato ora a lavorare con maestri degni del suo smisurato talento come Martin Scorsese e Barry Levinson. Diretto dal primo, nel ruolo di un facoltoso e spregiudicato rancher ha girato Killers of the Flower Moon, presentato in anteprima a Cannes e atteso nelle sale italiane il 19 ottobre: si tratta di un potentissimo thriller interpretato anche da Leonardo DiCaprio e ambientato nel 1920 in Oklahoma dove i nativi della tribù Osage, diventati ricchi con il petrolio, sono vittime di misteriosi omicidi in serie sui cui deve indagare l'Fbi. Diretto da Levinson, suo coetaneo, l'attore quasi 80enne ha quindi girato Wise Guys, mafia-movie da 100 milioni di dollari in cui interpreta addirittura un doppio ruolo: Vito Genovese e Frank Costello, i due famosi boss italoamericani decisi a farsi fuori a vicenda per il controllo del crimine a New York.

IL CULT

Insomma, oggi De Niro è più che mai De Niro, l'attore insuperabile che entra nella leggenda pronunciando la frase «Stai parlando con me?» (Taxi Driver, 1976), in questo momento storico dominato dalle contraddizioni: da una parte ci sono i social che, promuovendo il culto della giovinezza, vorrebbero mandare in soffitta la cosiddetta Silver Generation; dall'altra c'è un cinema che, nella speranza di recuperare il grande pubblico, continua ad affidarsi alle vecchie glorie, difficili da rimpiazzare.

I RITORNI

Non è un caso se non smettono di scendere in pista grandi vecchi come Clint Eastwood che a 93 anni dirige Juror No. 2, Harrison Ford che alla vigilia degli 80 ha ripreso la frusta di Indiana Jones, Al Pacino che a 83 ha in pentola 6 film tra cui Modì, diretto da Johnny Depp, con Riccardo Scamarcio nel ruolo di Modigliani.
Senza contare che Al, superando il record dell'eterno rivale De Niro (i due si sono fronteggiati in Heat - La sfida e The Irishman), due mesi fa ha fatto il quarto figlio, Roman, con la 29enne Noor Alfallah ex di Mick Jagger. Ma se chiedi a Bob cosa pensi della sua strepitosa carriera, risponderà serafico: «I miei film non li rivedo mai». In compenso continuiamo instancabilmente a guardarli noi, augurandogli altri 80 anni di quelle interpretazioni larger than life, più grandi della vita che lo hanno reso un mito ineguagliabile.

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