Jorit, il «Banksy italiano» ha realizzato un nuovo murale a Mariupol: «Il regime di Kiev non è democratico». Polemiche in Ucraina (e non solo)

L'artista afferma che «la resistenza che avrebbe dovuto essere sostenuta è la resistenza del popolo del Donbass, che da otto anni combatte per la liberazione dal regime di Kiev, in cui non c'è nulla di democratico»

Jorit, il «Banksy italiano» ha realizzato un nuovo murale a Mariupol: «Il regime di Kiev non è democratico». Polemiche in Ucraina (e non solo)
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 14:24

Lo street artist italiano Ciro Cerullo, conosciuto come Jorit, ha dipinto un murale raffigurante una ragazza su un edificio. L'opera è stata realizzata a Mariupol. L'artista, napoletano, è però al centro di diverse polemiche dopo il la storia pubblicata su Instagram in cui attaccava chi supportava «solo una parte degli ucraini». In Ucraina, ma anche in Italia, le polemiche per la sua visita e realizzazzione dell'opera, non sono mancate, soprattutto sui social.

Il punto di vista di Jorit

Lo scorso novembre, Jorit aveva pubblicato una storia Instagram con questo contenuto: «Siamo tenuti a supportare gli ucraini, ma gli ucraini quali? Perchè dobbiamo supportare gli ucraini che vogliono stare con la NATO e non quelli che vogliono stare con la Russia? E smettiamola con questa balla dei "referendum farsa" il referendum lo hanno fatto anche prima che le truppe Russe entrassero nel Donbass e ha avuto percentuali vicine al 100%, i popoli del Donbass odiano il governo di Kiev! Del tutto legittimo considerando che li ha bombardati e massacrati per 8 anni...Chi è la NATO per decidere per loro? Ma degli ucraini del Donbass non gliene frega niente a nessuno, nemmeno agli artisti dal cuore grande, evidentemente non è abbastanza grande per quel bambini morti sotto le bombe volute dalla NATO per loro non ci sta spazio, una sola parola: Vergogna».

Lo street artist torna alla carica

«Ci hanno mentito sul Vietnam, ci hanno mentito sull'Afghanistan, ci hanno mentito sull'Iraq, ci hanno mentito sui Balcani, ci hanno mentito sulla Libia e sulla Siria: le loro mani sono coperte di sangue», riportano le fonti russe.

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In particolare, secondo lui, sul territorio delle regioni occupate di Lugansk e Donetsk «non c'è nessuno da rilasciare, e tutto ciò che accade lì è l'opposto di quello che dicono in TV». L'artista afferma che «la resistenza che avrebbe dovuto essere sostenuta è la resistenza del popolo del Donbass, che da otto anni combatte per la liberazione dal regime di Kiev, in cui non c'è nulla di democratico».

 

«Ci dicono che mandano razzi, spendono miliardi di euro, perché sono bravi e altruisti, ma i bambini del Donbass sono otto anni sotto le bombe e in questo caso nessuno ha mosso un dito.

Per queste persone, alcuni bambini sono migliori di altri», si legge nel messaggio.

Jorit, ora a Mariupol, ha promesso di «raccontare qualcosa di più» nelle prossime ore.

Le polemiche

Lo street artist ucraino Vitaliy Grekh, noto con lo pseudonimo di Dilkone, ha scritto del murale di Jorit sui suoi social network: «L'artista italiano Jorit sta dipingendo un murale nella città ucraina occupata di Mariupol.
Non riesco a capire come possa essere un filorusso dal ruolo così influente senza essere ritenuto responsabile per ciò. Ha anche 260 mila follower su Instagram».

«Non posso esprimerela mia opinione sulle sue azioni, perché mi ha bloccato (sui social, ndr.) lo scorso autunno. Poi, insieme ad altri 4-5 street artist del mondo, ha dipinto un murale a Balashikha, vicino a Mosca», ha aggiunto l'artista ucraino.

Lo scorso marzo Jorit ha realizzato un murales di Dostoevskij sulla facciata dell'Istituto Tecnico di Napoli: è raffigurato un occhio di un bambino che piange. Ha una bandiera russa dipinta sul viso e la scritta «Donetsk, Luhansk». Molti utenti italiani pro ucraina non gradirono il gesto dell'artista all'epoca. Sui social spuntano i primi commenti: «Molto bene, Jorit ha deciso che ci deve fare vergognare di essere suoi connazionali andando a fare un murale a Mariupol».

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