Ferragni, buco nei conti: rischio libri in tribunale. Per non fallire l'influencer ha bisogno di nuovi capitali

L'ipotesi di un intervento di alcuni marchi di alta moda

Chiara Ferragni scatta un selfie
di Rosario Dimito
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Sabato 27 Aprile 2024, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 09:14

Gli ultimi post dei vari profili su Instagram ritraggono Chiara Ferragni, regina degli influencer internazionali, in giro per l'Italia anche se sembra che in questi giorni sia a Montecarlo. Paolo Barletta, imprenditore, investitore e filantropo, che con Lorenzo Castelli, tramite Alchimia spa, è il principale azionista di Fenice srl, la società più importante dell'imprenditrice digitale alle prese con troppe disavventure (39,9%) professionali e giudiziarie, sarebbe stato visto a Dubai. Entrambi dovrebbero rientrare a Milano per lunedì 6 maggio, il giorno prima del compleanno della Ferragni, quando i vari consulenti contano di stringere le fila del risanamento della Fenice srl, il cui business si basa soprattutto sull'essere proprietaria del marchio Chiara Ferragni e di tutti gli accordi commerciali superstiti. I legali dello studio Gop, in particolare, stanno esaminando tutti gli aspetti contabili e societari perché rappresentano una delle maggiori emergenze del momento: secondo quanto risulta al Messaggero, dalla stesura della bozza di bilancio 2023, sta emergendo che la perdita di esercizio potrebbe attestarsi attorno a 4 milioni mettendo in discussione la continuità aziendale: essa, secondo il codice civile, è il presupposto in base al quale, nella redazione del bilancio, l'impresa viene normalmente considerata in grado di continuare a svolgere la propria attività in un prevedibile futuro ( 3-5 anni). Di qui le ipotesi di una ricapitalizzazione da 5-6 milioni. Se gli attuali azionisti non dovessero essere in grado di sborsarli, potrebbero essere costretti ad aprire il capitale a nuovi soci. I consulenti ritengono che l'influencer di Cremona possa chiedere a qualche amico imprenditore di vecchi dati. Come Francesco Trapani, ex ad di Bulgari poi in Clessidra, che ha costituito il family office Vam Investment, oppure a Marco Bizzarri, che dopo l'addio di circa un anno fa a Gucci, ha varato Nessifashion, una società di investimento per nuove avventure professionale.

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COSTI E SANZIONI

Nella compagine di Fenice, oltre Alchimia, ci sono Sisterhood, holding della Ferragni, con il 32,5%; Esuriens delle famiglie Morgese e Barindelli (13,7%); Ni srl di Pasquale Morgese 13,7%. L'afflusso di capitale fresco serve per colmare il buco di cassa al servizio della prosecuzione dell'attività mentre dal punto di vista del patrimonio la società non ha grossi problemi. La Fenice dovrebbe entrare in rosso a causa dei costi straordinari, le multe e le sanzioni per un totale di circa 1,5 milioni.

Dopo il caso del pandoro Balocco, la sanzione Antitrust si attesta a oltre 1 milione per pubblicità ingannevole, sanzione che l'avvocato Manfredi Vita, grande esperto di concorrenza, ha impugnato al Tar. In attesa del completamento dell'iter processuale corredato di eventuali appelli, è necessario fare accantonamenti in bilancio. Altre passività sono verso i fornitori per gli affitti degli uffici e dei negozi. E poi c'è un capitolo relativo ai dipendenti. Il sodalizio con Fabio Maria Damato, che è stato il collaboratore più stretto della Ferragni e che sarebbe stato tirato dentro, secondo indiscrezioni, nella separazione con Fedez ma anche in altre grane giudiziarie, si sarebbe allentato e potrebbe comportare il pagamento di una liquidazione. Al calo della redditività di Fenice srl si affianca la caduta dei ricavi. L'esercizio 2023 dovrebbe registrare un giro d'affari sceso a 7-8 milioni, la metà del fatturato dell'anno precedente (14,2 milioni con un utile di 3,4 milioni) in considerazione dello scioglimento degli accordi commerciali che erano una quindicina e adesso si sono dimezzati.

LE INCHIESTE

La procura di Milano ha aperto fascicoli che vedono l'influencer indagata per truffa aggravata per i casi dei pandori Balocco, delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e della bambola Trudi. Per le prime due, è stato iscritto nel registro degli indagati con le stesse accuse, anche Damato. La procura di Cuneo, invece, si sta concentrando, per ora senza ipotesi di reato e indagati, sulla campagna promossa con Oreo durante la pandemia Covid e sulle donazioni all'associazione Soleterre per il reparto pediatrico dell'ospedale San Matteo di Pavia.

Il faro è puntato su Fenice perché è la operativa rispetto alle altre due. TBS Crew Srl, posseduta al 100% dalla Ferragni, è la società editrice del blog The Blonde Salad; poi c'è Ferragni Enterprise, posseduta quasi interamente dalla influencer, con l'eccezione di una piccola quota dello 0,1% intestata alla madre, la scrittrice Marina Di Guardo. A questa società fanno capo le proprietà immobiliari, tra cui quella in cui si è recentemente trasferita con la famiglia, nella zona CityLife di Milano, valutata circa 10 milioni di euro.

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